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Inchiesta su dossieraggio fa riesplodere polemica alla vigilia delle regionali Abruzzo

8 mar 2024

Un sistema, corrotto, che dai giornali - attraverso appartenenti alla magistratura e alla forze dell'ordine - arrivava a colpire manager e politici di area centrodestra. Tanto basta per far esplodere la polemica politica alla vigilia di un voto, le regionali in Abruzzo, divenuto importante dopo la sorprendente vittoria del centrosinistra in Sardegna. L'audizione di ieri alla Commissione parlamentare antimafia del Procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha alimentato contorni di un grande scandalo, con ancora molte cose da chiarire.

Tanto basta però al Presidente del Consiglio Meloni per attaccare una opposizione rancorosa e puntare il dito contro il Pd e l'editore del “Domani” De Benedetti. Un teorema che le opposizioni provano a smontare a meno di 48 ore dall'apertura dei seggi in Abruzzo.

L'inchiesta sull'attività di dossieraggio, condotta dalla magistratura di Perugia, vede tra i 14 indagati un tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e un magistrato, Antonio Laudati, Sostituto procuratore antimafia. Le migliaia di accessi per spiare i movimenti bancari e realizzare dossier su un migliaio di persone risalgono al periodo nel quale entrambi erano in servizio alla Direzione Nazionale Antimafia. Per ora si è appurato che il sistema forniva informazioni riservate ad alcuni giornalisti, ma ci sono tutti gli ingredienti per una spy-story, magari internazionale.

Antonello De Fortuna





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