Due ragazze di 16 anni, Camilla Romagnoli e Gaia Vonfreymann, sono morte dopo essere state investite in corso Francia a Roma, una strada a scorrimento veloce, all'altezza di via Flaminia. Alla guida dell'auto che le ha investite il figlio del regista Paolo Genovese, Pietro, 20 anni, che sarebbe risultato positivo agli esami alcolemici e tossicologici. Il pm indaga per omicidio stradale.
Un tragico evento che coincide temporalmente con la pubblicazione del report sugli incidenti con coinvolgimento dei pedoni dell'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale.
Sono stati 612 i pedoni morti sulle strade italiane nel 2018, circa due al giorno, con un incremento del 2% rispetto al 2017 e del 7,4% rispetto al 2016. La categoria più colpita, quella degli ultra 65enni con 364 vittime mentre la città che ha registrato il maggior numero di decessi è risultata Roma con 59, dieci in più rispetto ai 49 del 2017. Dietro la capitale, tra le città più grandi, si accodano Milano (24 morti nel 2018, 19 nel 2017), Torino (12), Genova e Napoli (10), Bologna (9), Palermo (7), Catania (4), Firenze, Messina e Verona (3), Trieste e Venezia (2).
Secondo l'Osservatorio Asaps, ancora, nel 2018 sono stati 63 i pedoni uccisi da pirati della strada e 52 nei primi 11 mesi del 2019. Guardando agli ultimi 16 anni - ossia dal 2002 al 2018 - il numero di pedoni morti è passato da 1.226 a 612 facendo registrare un calo del 50%. La causa principale è la mancata precedenza accordata al pedone sugli attraversamenti pedonali.
A livello regionale è la Lombardia con 101 pedoni morti la più colpita (erano stati 93 nel 2017) seguita da Lazio con 89 morti (82 nel 2017), Emilia-Romagna (52, erano stati 68 nel 2017), Toscana (51), Piemonte (49), Sicilia (43), Veneto e Campania (40) mentre nessun pedone è morto, nel 2018, in Molise e Valle d'Aosta.
