Giorgia Meloni sta lavorando negli uffici del gruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, dove ha incontrato Matteo Salvini, Lega, mentre ieri si è confrontata con Antonio Tajani, Forza Italia. Proprio i loro due nomi sono indicati come ipotetici vice presidenti del Consiglio, ma per Tajani si indicano anche diversi, papabili ministeri, dagli Esteri alla Difesa. Insieme a Meloni, ci sono il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, e il responsabile dell'organizzazione del partito Giovanni Donzelli. In queste due settimane prima della convocazione ufficiale delle nuove Camere, annunciata il 13 ottobre, è facile presumere che la priorità sia data alla lista di ministri da presentare al presidente Mattarella, quando inizieranno le consultazioni.
Il più nominato è Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d'Italia che non si sbottona, ma è sempre dato per papabile, anche come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Lo stesso Lollobrigida potrebbe finire ai Trasporti, l'ex cda della Rai Giampaolo Rossi alla Cultura, Daniela Santanché al Turismo. E mentre lo spread torna ad allargarsi, sfiorando quota 258, sulle riforme costituzionali Matteo Renzi apre al governo di centro-destra, “se chiederà un tavolo – ha scritto – per fare insieme le riforme, noi ci saremo, perché siamo sempre pronti a riscrivere insieme le regole”. Il suo compagno Calenda in una intervista a “La Stampa” ipotizza che il governo non durerà più di sei mesi, “perché è una coalizione super litigiosa, con una classe dirigente inesperta e incompetente”, e si dice contrario al presidenzialismo.