“Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia”: così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro, mentre si dirige verso Palermo per incontrare il procuratore distrettuale, Maurizio de Lucia, i magistrati che hanno coordinato le indagini e i carabinieri del Ros che hanno eseguito l'arresto. Il premier assicura che la lotta alla criminalità mafiosa “proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto – dice – che il primo provvedimento di questo esecutivo, la difesa del carcere ostativo, ha riguardato proprio questa materia”. Le congratulazioni arrivano anche dal presidente della Repubblica Mattarella, che telefona al ministro dell'Interno Piantedosi e al Comandante dei Carabinieri.
“All'indomani dell'anniversario dell'arresto del Capo dei capi Toto' Riina – commenta il presidente del Senato La Russa – è stato inferto un altro colpo durissimo alla criminalità organizzata”. “Un pensiero commosso va a tutte le vittime della mafia e alle loro famiglie”, aggiunge il presidente della Camera Fontana. L'arresto di uno dei latitanti più pericolosi e ricercati al mondo arriva all'indomani dei primi 100 giorni dell'attuale Governo, con Fratelli d'Italia che rivendica i risultati sin qui ottenuti. Una telefonata del leader di Forza Italia Berlusconi a Meloni, nel giorno del suo compleanno, stempera le tensioni creatisi in maggioranza su decreto benzina e autonomia differenziata. Ma a creare frizioni ora potrebbero essere le regionali in Lazio e Lombardia, in calendario per febbraio.