Dopo quasi 40 ore ininterrotte di votazioni, il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna ha approvato, nella notte, la legge di contrasto alle discriminazioni omofobe. L'iter di approvazione è stato piuttosto laborioso perché il centrodestra (in particolare Fratelli d'Italia) ha presentato 1.787 emendamenti che sono stati discussi e votati uno per uno, richiedendo due giorni e due notti di seduta.
Il via libera definitivo è arrivato alle tre e mezza, col voto favorevole del centrosinistra e del M5s e quello contrario del centrodestra. "La dignità delle persone - ha detto il presidente Stefano Bonaccini - non si ferma con l'ostruzionismo. L'Emilia-Romagna fa un passo avanti importante, affermando il diritto alla piena autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere. Fissiamo un principio che mai deve essere messo in discussione, e cioè che ogni persona vale in quanto tale, per ciò che è".
L'approvazione arriva in concomitanza con l'appuntamento del 'Rimini Summer Pride' di oggi pomeriggio. La manifestazione, ribattezzata 'Happiness Revolution', cade quest'anno nel 50esimo anniversario della rivolta di Stonewall a New York che ha dato il via alle battaglie della comunità omossessuale mondiale. "Anche se vissuti con aria giocosa ed esuberante, i Pride - si legge in una nota degli organizzatori della parata - sono manifestazioni importanti perché ci rendono visibili al mondo, perché ci fanno uscire dall'ombra in cui siamo stati relegati per secoli e dove ancora qualcuno vorrebbe relegarci. Mostrano che la ricerca della felicità è una forza propulsiva di rivoluzione sociale, una rivoluzione colorata, serena e pacifica ma potentissima".
Anche perché, viene sottolineato in un altro passaggio, "la visibilità è la nostra religione civile: se la nostra presenza disturba qualcuno è segno che i Pride sono ancora necessari. Recentemente un caso di omofobia proprio a Rimini ha dimostrato esattamente questo: per qualcuno è ancora inaccettabile il nostro amore al punto di contrastarlo con la violenza fisica. Sia chiaro a tutti: non subiremo più in silenzio, non ci piegheremo alla violenza e alle minacce, non ci fermeremo finché ogni persona non potrà essere liberamente se stessa".
La kermesse riminese - patrocinata da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e dai comuni Rimini, Santarcangelo, Cesena, Gradara, Cattolica e San Giovanni in Marignano - vedrà radunarsi i manifestanti, intorno alle 17, sul lungomare all'altezza di Piazzale Marvelli per poi muoversi alla volta del palco montato in Piazzale Fellini, davanti allo storico Gran Hotel, dove vi saranno ospiti e musica fino a tarda sera.