Il voto regionale in Abruzzo vede il trionfo del centrodestra che riconferma il presidente uscente, Marco Marsilio, che sconfigge Luciano D'Amico con quasi 9 punti percentuali di scarto, 53,5% contro il 46,5%. Una vittoria schiacciante che è la risposta più eloquente a chi parlava di testa a testa tra i due contendenti. Lo sottolinea lo stesso vincitore, presidente uscente della Regione ora riconfermato.
A nulla sono valse le critiche del campo largo di centrosinistra, che stavolta si era allungato anche ad Azione e a Italia Viva, che parlava di Marsilio come di un presidente in smart working, visto che, da romano, si trova spesso a Roma anziché in Regione, prendendolo in giro perché aveva detto che l'Abruzzo è bagnato da tre mari, e la polemica dell'ultima ora col bus partito da Napoli per accompagnare napoletani residenti in Abruzzo, da parte del coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello.
La vittoria è netta, nonostante l'affluenza che, anche qui, continua a scendere: dopo uno sprint in mattinata, si ferma al 52,2%, e perde quasi l'1% rispetto al 2019. Primo partito in Regione Fratelli d'Italia, 24%, seguito dal Partito Democratico al 20%. Conquista la terza piazza Forza Italia, in piena ascesa al 13,2%, mentre la Lega si blocca al 7,6%, seguita dal M5S al 7%. Pd e 5Stelle non nascondono la delusione e sottolineano l'astensionismo: “Molto grave per la democrazia – dicono – un brutto dato”.
Nel video l'intervista a Marco Marsilio, presidente Regione Abruzzo