Logo San Marino RTV

Minacce di morte sui social a Giorgia Meloni

Nel mirino le politiche del governo sul reddito di cittadinanza

7 dic 2022
Minacce di morte sui social a Giorgia Meloni

"Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia". "Ci vuole la morte di lei e sua figlia". "Veramente attenta, finiscila co' sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza sennò ti ammazzo ma lo capisci?". Sono alcuni dei messaggi, riportati dall'account Twitter di Fratelli d'Italia, postati oggi da un'utente, che hanno contenuto analogo ad altre minacce social alla premier per le sue politiche sul reddito di cittadinanza. Minacce di morte a lei e alla figlia che il partito, facendo quadrato attorno a Giorgia Meloni, stigmatizza reputandole frutto del clima d'odio fomentato in particolare dai 5 stelle e dal loro leader Giuseppe Conte. "Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Giuseppe Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti", twitta infatti a sera inoltrata il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli, la cui voce spicca insieme a quella del sottosegretario all'Attuazione del programma di Governo Giovanbattista Fazzolari, convinto che le gravi minacce siano "prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi". Il partito respinge sdegnato le gravi minacce e invita tutte le forze politiche ad essere solidali e a fare altrettanto.

"Un abbraccio a Giorgia Meloni e a sua figlia per le gravi minacce subite. Parole intrise di odio molto preoccupanti. Se qualcuno pensa di condizionare l'azione di questo governo con la violenza si sbaglia di grosso. Mi auguro una condanna trasversale verso l'accaduto". Lo scrive su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo le minacce web a Giorgia Meloni. "Gravi ed inqualificabili le minacce nei confronti del premier Meloni e della sua famiglia cui va la nostra solidarietà. La lotta politica non deve mai trascendere a questi livelli di odio e di intimidazione nei confronti di chi rappresenta le istituzioni democratiche". Lo scrive su twitter il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.

"Ora basta, nel giro di poche ore sono arrivate gravissime minacce prima al ministro della Difesa Crosetto, poi al presidente del Consiglio Meloni e alla sua piccola figlia Ginevra. È ridicolo condannare questi messaggi violenti se poi si torna a lanciare le proprie campagne d'odio travestite da difesa di sussidi per le fasce più deboli. Questi sono i frutti che si raccolgono grazie a certi movimenti politici che hanno fatto dell'odio il proprio ascensore elettorale". Lo ha dichiarato il capogruppo alla Camera dei deputati di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti.




"Le minacce a Giorgia Meloni non sono solo rivolte al presidente del Consiglio, ma a tutta la politica. Per questo bisogna unirsi nel respingerle con fermezza al mittente". Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook. "C'è un limite che non andrebbe mai oltrepassato: il rispetto della vita umana. Le minacce di morte rivolte a Giorgia Meloni e alla piccola Ginevra sono oscene. Chi le ha pronunciate dovrebbe vergognarsi, ma ancora di più dovrebbero vergognarsi quei leader politici che soffiano sul fuoco della protesta violenta. Ci aspettiamo condanne ferme da parte di tutti, partendo da Giuseppe Conte. Un abbraccio di cuore a Giorgia e a Ginevra". Lo dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.

"L'odio che si sta alimentando è diventato inaccettabile. Sono scene indecenti, vergognose e rabbiose di un film che abbiamo già visto. Tutta la solidarietà al premier Meloni e alla figlia addirittura, oggetto di intimidazioni, qualora si sospenda il reddito di cittadinanza. La violenza verbale e le minacce contro il presidente del Consiglio e la sua famiglia sono il risultato di chi, come Giuseppe Conte, costruisce il suo successo facendo leva sulle paure della gente. Noi non ci fermeremo e porteremo avanti il nostro programma. L'opposizione, se ha buon senso, denunci queste barbarie. Il consenso si costruisce con i fatti, non fomentando le paure". Lo dichiara Manlio Messina, vice capogruppo vicario alla Camera di Fratelli d'Italia.

"Per l'ennesima volta mi trovo costretto ad esprimere solidarietà a Giorgia Meloni perché vittima di minacce, che stavolta però coinvolgono la sua famiglia e che arrivano da presunti beneficiari del reddito di cittadinanza. È la spia di un clima di odio preoccupante che non si vedeva da tempo e che in troppi favoriscono con dichiarazioni, comportamenti e atteggiamenti equivoci che arrivano ad evocare la guerra civile. Mi auguro perciò maggiore sobrietà e responsabilità, oltre a una ferma presa di distanza che non sia soltanto a parole ma accompagnata da comportamenti, questi sì, inequivoci". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Lucio Malan.





Riproduzione riservata ©