“Meno femminicidi, ma c'è ancora da fare”. E' l'appello di Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno, che snocciola gli ultimi dati elaborati dal servizio analisi criminale del Ministero dell'Interno, che segnano una diminuzione dell'8% dei casi. Le donne uccise da partner o ex partner nel 2024 sono 64, contro le 59 del 2023. 109 in totale le vittime di omicidio. Allo stesso tempo, aumentano le denunce. “Non ci sono meriti di oggi o demeriti di ieri – spiega la Semenzato -, ma una nuova consapevolezza comune, sentita, forte e rumorosa.
Questo è stato un anno importante per la lotta alla violenza di genere, con la redazione di un testo unico sulla materia, che vedrà la luce nella prossima primavera. Novità sarà l'obbligatorietà dell'audizione della vittima di violenza in sede di incidente probatorio. Un piccolo ma importante passo – conclude – per l'eliminazione della vittimizzazione secondaria”. Il 2024 intanto ha lasciato una lunga scia di sangue, mentre si celebravano processi di grande impatto mediatico, come quelli per l'omicidio di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano. Il primo femminicidio coincide con il primo giorno dell’anno: a Roma Rosa d’Ascenzo, 71 anni, è stata uccisa dal marito. Come lei, circa una vittima su 5 nel 2024 era over 70: a compiere il gesto il compagno di una vita. Nella vicina Pesaro, Colli al Metauro, Ana Duarte: il processo a suo marito è in corso.
Tra i casi più recenti Giovanna Chinnici, morta a Monza il 23 ottobre a 63 anni, colpita a morte dal cognato dopo una discussione, ed Emanuela Massicci, 45 anni, soffocata dal marito il 19 dicembre ad Ascoli Piceno. In casa c'erano i figli piccoli. In questo caso, come purtroppo in altri, non è bastato a fermare la furia omicida.