Sono solo 11 a Rimini le famiglie che hanno seguito un percorso di preparazione all'accoglienza di minori in affido. Venti in totale quelle che hanno fatto domanda. Un numero basso che il Comune intende alzare attraverso il rinnovo del settore tutela minori. Le pratiche di affido sono poche e negli ultimi anni sono calate. Da qui l'impulso al rilancio non solo degli affidi, ma anche delle adozioni (23 le famiglie in lista d'attesa). Gli strumenti messi in campo sono l'assunzione di nuovi assistenti sociali, la costruzione di nuovi uffici, la maggiore specializzazione degli operatori. E si punta poi sulla sensibilizzazione delle famiglie, per quella che l'assessore competente Kristian Gianfreda ha definito una vera e proprio "chiamata alle armi".
"Cerchiamo l'aiuto della città, delle associazioni, insieme all'Azienda sanitaria, ai Servizi sociali di tutto il Distretto e al Centro delle famiglie - ha detto l'assessore a margine di una conferenza stampa -. Un progetto di coinvolgimento delle famiglie di Rimini che possono andare in aiuto a questi bambini con tanti gradi di intervento: l'affidamento, l'adozione, o semplicemente il dare un'ora a settimana di aiuto".
Nel 2022 sono stati conclusi 14 affidi, nel 2023 11. I minori in affido a Rimini sono passati da un totale di 57 nel 2021 a 52 l'anno scorso. Consistenti i casi di affidi giudiziali, quelli più gravi in cui i minori vengono allontanati dal nucleo famigliare perché il genitore è alle prese, magari, con tossicodipendenza, alcolismo o seri problemi con la giustizia.
"I numeri non sono particolarmente elevati perché decidere di prendere in affidamento familiare un bambino è una scelta importante che sposta gli equilibri familiari e che va a ridisegnare un sistema famiglia che ha bisogno di essere sostenuto", ha specificato il dirigente comunale del settore Protezione sociale Massimiliano Alessandrini.