“Questa è un'uscita kamikaze, che punta per l'ennesima volta a mungere dal settore del turismo che traina e non viene aiutata”, così Patrizia Rinaldis, presidente della Federalberghi Rimini, commenta la possibilità, prevista dal decreto fiscale, di raddoppiare il tetto massimo della tassa di soggiorno a 10 euro. Al momento il sindaco Gnassi ha rassicurato che a Rimini “non ci sarà l'aumento”, visto che la tassa è stata adeguata già a inizio anno, mantenendola inferiore ai 5 euro anche per gli alberghi a 5 stelle.
Il problema – secondo Rinaldis – è che “si andrebbe a creare una disparità con le altre realtà turistiche che non sarebbe accettabile”. La numero uno dell'Associazione Albergatori tiene però a precisare che “gli introiti di questa imposta, a Rimini, - che garantisce quasi 8 milioni di euro all'anno per il Comune – negli anni sono stati usati con grande capacità per i servizi e a favore della città”. Una misura controproducente, dunque, che in alcuni alberghi rischia – conclude amaramente – “di far pagare più di imposta che di tariffa per la camera”.