Logo San Marino RTV

Nuova ondata Covid, chi finisce oggi in terapia intensiva?

Il punto della situazione attraverso tre medici in prima linea

11 set 2021
Guglielmo Consales - Andrea Zanoni - Gennaro De Pascale
Guglielmo Consales - Andrea Zanoni - Gennaro De Pascale

Benedetta de Mattei ha intervistato il dott. Guglielmo Consales – Direttore Terapia Intensiva Asl Toscana Centro, il dott. Gennaro De Pascale - Responsabile Terapia Intensiva Covid Columbus Gemelli e il dott. Andrea Zanoni – Direttore Terapia Intensiva Covid Policlinico Sant’Orsola di Bologna – per capire com’è la situazione negli ospedali italiani, quale ruolo gioca il vaccino e chi sono i pazienti di questa nuova ondata che finiscono in terapia intensiva.


dott. Guglielmo Consales – Direttore delle Terapie Intensive area Usl Toscana Centro

Com’è la situazione oggi nelle terapie intensive?

Nelle terapie intensive i ricoverati nell’ultimo mese sono sicuramente aumentati anche se la situazione è ancora assolutamente sotto controllo. Io chiaramente parlo per la mia azienda che è la Asl Toscana Centro, per l’area sostanzialmente di Firenze Pistoia Prato ed Empoli ma grosso modo vale per tutta la Toscana. Abbiamo avuto un incremento dei ricoveri per Covid e dunque parallelamente in terapia intensiva ma il numero dei pazienti ricoverati è assolutamente sotto la barriera del 10%.

Quale e l’età media dei ricoverati in terapia intensiva

Per la nostra esperienza diretta la fascia d’età è un po' più bassa rispetto a quella della prima ondata nel senso che abbiamo visto molti pazienti, e ne abbiamo tutt’ora ricoverati diversi, che sono ben al di sotto dei 60 anni. Abbiamo avuto anche pazienti di 30 anni. Casi isolati ma intorno ai 50/60 anni molti. Direi che dal nostro punto di vista la sensazione è che l’età media si sia abbassata.

Sono pazienti con patologie pregresse?

No la caratteristica principale dei pazienti di quest’ultima ondata è che sono, nel caso dei nostri ospedali, in linea di massima tutte persone non vaccinate.

Una persona vaccinata può finire in terapia intensiva?

Il rischio è clamorosamente più basso. E’ la vaccinazione che cambia radicalmente l’evoluzione.

Quante sono le possibilità di sopravvivenza una volta in terapia intensiva

Se nelle rianimazioni vanno come nei nostri casi solo i pazienti più gravi la mortalità è intorno al 50%.


dott. Andrea Zanoni – Direttore Terapia Intensiva Covid Policlinico Sant’Orsola di Bologna

Com’è la situazione attualmente nella sua terapia intensiva?

La situazione è abbastanza stazionaria, da inizio agosto abbiamo sempre avuto una media di 10/12 pazienti. Attualmente abbiamo 12 persone ricoverate in terapia intensiva su 14 posti letto disponibili.

Qual è l’età media dei ricoverati?

L’età media è di circa 60 anni. Abbiamo avuto anche un paio di pazienti di 23 anni, nessuno dei due vaccinato, e la maggior parte tra i 55 e i 65 anni. Attualmente di 12 pazienti ricoverati solo uno è vaccinato.

Qual è il tasso di mortalità tra questi pazienti?

Rispetto alle precedenti ondate sicuramente abbiamo meno decessi perché rispetto a prima i pazienti sono più i giovani e con meno comorbidità. Gli anziani e i pazienti fragili, che avevano una mortalità più elevata, non li vediamo più perché sono quasi tutti vaccinati e i pazienti tra i 50 e i 60 anni hanno sicuramente delle riserve maggiori.

Quanto aiuta il vaccino?

Il vaccino fa la differenza. Questa variante delta è più contagiosa delle altre varianti e in questa fase di stazionarietà, evidentemente dovuta in buona parte al vaccino il virus fa più difficoltà a circolare ma è importantissimo continuare la campagna vaccinale. Ora stiamo aspettando l’apertura delle scuole ma fortunatamente qui in Emilia-Romagna il 70% dei ragazzi si è vaccinato.


dott. Gennaro De Pascale - Responsabile Terapia Intensiva Covid Columbus Gemelli

Com’è la situazione oggi nelle terapie intensive?

Nell’ultimo mese c’è stato un incremento significativo nelle terapie intensive nonostante le aree metropolitane siano ancora abbastanza sguarnite dei propri cittadini. E questo è sicuramente un dato preoccupante la cui proiezione non è di fatto prevedibile. Detto ciò secondo me il dato più importante è che la quasi totalità di questi pazienti non è vaccinata.

Quante persone avete ricoverate in terapia intensiva per covid?

La fascia oscilla, da quando la situazione si è rimossa noi non siamo mai scesi sotto i 20 pazienti.

Quale è l’età media dei ricoverati in terapia intensiva

La fascia d’età si è abbassata perché purtroppo i non vaccinati sono spesso persone giovani tra i 40 e i 60 anni che ritenendosi in buona salute, perché probabilmente lo sono, si sentono immuni o comunque non esposti al rischio. Quindi abbiamo diversi casi di pazienti tra i 40 e i 60 senza patologie pregresse che purtroppo vengono ricoverate in terapia intensiva con Covid-19 grave.

Una persona vaccinata può finire in terapia intensiva?

Solo in rarissimi casi in cui patologie pregresse compromettono il sistema immunitario il vaccino non ha protetto in maniera assoluta e ad ogni modo anche in quei rarissimi casi il quadro clinico è sicuramente più sfumato e blando rispetto a quello che sarebbe stato se lo stesso paziente estremamente fragile non fosse stato vaccinato. Non avremmo dovuto riaprire le terapie intensive se avessimo dovuto considerare pazienti vaccinati con covid.


Benedetta de Mattei


Riproduzione riservata ©