Obesità infantile, secondo l'Unicef in Italia la percentuale degli adolescenti obesi aumentata 3 volte.
L'obesità infantile sta assumendo caratteristiche di una vera e propria epidemia. In Europa 1 bambino su 3 è in sovrappeso e in Italia la percentuale di bambini e adolescenti obesi è aumentata di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975. I dati che emergono dal nuovo rapporto Unicef rilevano le caratteristiche di una obesità non dovuta soltanto ad eccesso di consumo di zuccheri e di grassi, ma anche ad uno stile di vita spesso troppo sedentario. Secondo gli ultimi dati Istat la quota dei bambini sedentari è molto alta nella fascia di età 3-5 anni (48,8%) diminuisce nelle fasce successive, risale nella fascia di età 18 - 19 anni.
A livello internazionale i disturbi del comportamento alimentare si presentano con maggior frequenza nei paesi industrializzati e ad alto reddito. A conferma di come la malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Due aspetti infine legati alla questione della cattiva alimentazione: il primo lega la sicurezza alimentare alla povertà, e mette in luce come i nuclei familiari più poveri non abbiano accesso a fonti di cibo sicure e sufficienti. Il secondo è quello dei disordini alimentari, che si traduce nel disagio e presta il fianco ad una serie di altre problematiche, come quelle del bullismo.
L'obesità infantile sta assumendo caratteristiche di una vera e propria epidemia. In Europa 1 bambino su 3 è in sovrappeso e in Italia la percentuale di bambini e adolescenti obesi è aumentata di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975. I dati che emergono dal nuovo rapporto Unicef rilevano le caratteristiche di una obesità non dovuta soltanto ad eccesso di consumo di zuccheri e di grassi, ma anche ad uno stile di vita spesso troppo sedentario. Secondo gli ultimi dati Istat la quota dei bambini sedentari è molto alta nella fascia di età 3-5 anni (48,8%) diminuisce nelle fasce successive, risale nella fascia di età 18 - 19 anni.
A livello internazionale i disturbi del comportamento alimentare si presentano con maggior frequenza nei paesi industrializzati e ad alto reddito. A conferma di come la malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Due aspetti infine legati alla questione della cattiva alimentazione: il primo lega la sicurezza alimentare alla povertà, e mette in luce come i nuclei familiari più poveri non abbiano accesso a fonti di cibo sicure e sufficienti. Il secondo è quello dei disordini alimentari, che si traduce nel disagio e presta il fianco ad una serie di altre problematiche, come quelle del bullismo.
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