Lo stop all'obbligo del vaccino anti Covid per gli operatori sanitari ha avuto un effetto "soltanto marginale sugli organici degli ospedali e sulla medicina del territorio". "Abbiamo stimato che i medici reintegrati sono meno di mille mentre la carenza è di 20mila colleghi tra ospedale e territorio". Lo ha spiegato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, in audizione in Commissione Giustizia del Senato sulla conversione in Legge del Decreto che ha anticipato lo stop all'obbligo vaccinale per i sanitari. "La mancanza di medici in molte regioni italiane - ha precisato Anelli, ripreso dall'Ansa - è del resto un problema noto e denunciato da tempo". Per contrastarlo "bisogna cambiare paradigma sulla programmazione, sburocratizzare e rendere attraente la carriera con più risorse e più dignità del lavoro". In quest'ottica, "è urgente - ha continuato - un aggiornamento delle norme che definiscono i limiti economici di riferimento della spesa per il personale entro i quali le aziende sanitarie possono effettuare assunzioni". Ma è l'organizzazione ospedaliera in generale che "deve essere riformata". Negli ospedali italiani, infatti, "ci sono turni massacranti per mancanza d'organico, retribuzioni più basse rispetto al resto d'Europa, rischio più alto di contenziosi medico legali e aggressioni, poca flessibilità nell'attività libero professionale". Questo fa sì che molti medici "lascino l'Italia per l'estero, dove gli stipendi sono migliori".