Nella maggioranza è la Lega a incassare l'ok al Disegno di legge, firmato da Roberto Calderoli e passato giovedì sera in Consiglio dei Ministri, che avvia il percorso per realizzare l'autonomia differenziata per le Regioni a Statuto ordinario. Iniziativa fortemente voluta dal Carroccio, meno dagli alleati di governo, che però hanno dovuto onorare il patto elettorale. Il percorso sarà lungo anni: prima vanno definiti i Lep - livelli essenziali delle prestazioni - validi per tutta Italia, poi si stipuleranno le intese – valide 10 anni – con le Regioni, che potranno chiedere il trasferimento di molte funzioni ora esercitate dallo Stato su 23 materie: dalla giustizia di pace all'istruzione; dalla tutela dell'ambiente alla sicurezza sul lavoro; dalla salute alla protezione civile; dal governo del territorio fino al coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario.
L'opposizione boccia senza appello la riforma. L'argomento autonomia è divisivo quanto quello giustizia, che in questi giorni ha arroventato il clima a Montecitorio; Cospito - per ora - resta al 41 bis e restano al loro posto anche i deputati di Fratelli d'Italia Donzelli e Del Mastro (uno vicepresidente Copasir, l'altro Sottosegretario alla Giustizia) finiti nella bufera (leggi anche ire della Presidente Meloni) per aver usato documenti (sensibili per il Ministro, secretati per l'opposizione) per attaccare il Pd sulla visita all'anarchico, in sciopero della fame oltre 105 giorni per protestare contro il regime carcerario speciale.
Nel servizio di Antonello De Fortuna l'intervista a Ettore Rosato di Italia Viva-Azione