Lo scorso 28 luglio un centinaio di manifestanti si sono presentati sotto casa del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, per protestare contro le misure restrittive anti-Covid. Il primo cittadino, impegnato in una diretta televisiva, non si trovava nell'appartamento dove c'era però la famiglia. La manifestazione, ovviamente non autorizzata, è sfociata in urla e minacce, con alcune persone che hanno anche citofonato. “I miei figli e tutta la mia famiglia sono increduli e spaventati. Siete degli squadristi, vergogna. La libertà non sapete nemmeno cosa sia”, aveva commentato a caldo il sindaco Ricci. Oggi il comune di Pesaro comunica che ci sono 19 indagati per i quali si ipotizzano i reati di minacce aggravate e violenza privata aggravata.
“La giustizia sta facendo il suo corso - afferma Ricci -. Quanto successo il 28 luglio scorso è stata una violazione della libertà personale e della mia famiglia. Un episodio che mai dovrebbe accadere a nessun cittadino. La libertà di ognuno di noi finisce dove inizia quella degli altri, quella sera i no vax hanno dimostrato qual è la loro idea di libertà”. Tra gli indagati, anche il “leader” di #IoApro, Umberto Carriera. “Ringrazio tutti coloro che ancora oggi hanno espresso solidarietà, fiducioso che le indagini e la giustizia - conclude il sindaco - portino ad una esemplare sanzione per questi squadristi”.