Un minore su tre è vittima di sfruttamento o tratta, di tipo sessuale e lavorativo. 757 le nuove vittime identificate in Italia nel 2021, soprattutto femmine. 850, invece, quelle prese in carico nel 2022, di cui l'1,6% sotto i 18 anni. Il principale paese d'origine è la Nigeria; seguono Pakistan, Marocco, Brasile e Costa d'Avorio. È la drammatica fotografia del rapporto “Piccoli schiavi invisibili” di Save the children. Crisi climatica, disuguaglianze e guerre costringono sempre più persone a fuggire, in cerca di un futuro che gli viene negato anche in Italia. Arrivano con poco e si ritrovano con ancora meno. Fa rabbrividire il focus sulla condizione dei minori nelle zone di sfruttamento del lavoro agricolo. Nelle aree di Latina e Ragusa sono state raccolte le testimonianze dei figli dei braccianti, spesso di origine straniera. Storie di infanzia negata, isolamento, con difficile accesso a scuola e cure sanitarie. Sono in tanti, non censiti all’anagrafe, vivono in condizioni abitative degradate e affollate, sfruttati a loro volta già dai 12 anni, con paghe sotto i 30 euro al giorno. È il racconto di un'Italia sconosciuta, lontana, crudele. E la burocrazia, per chi è indigente e non conosce la lingua, si rivela la più grande nemica, che nega diritti, come quello alla salute.