Ieri, a Roma, gli unici rumori erano quelli di uccellini e gabbiani, padroni della Città Eterna, senza turisti, senza nemmeno i romani. A Piazza Navona è addirittura ricresciuta l'erba tra i sanpietrini. Il primo giorno della cosiddetta “fase 2”, con un lieve allentamento delle restrizioni, per ora non cambia radicalmente il volto della Capitale: metropolitana quasi vuota, così come gli autobus, alcuni sedili sono contrassegnati col divieto di uso, per favorire il distanziamento, e chi è tornato al lavoro, perché la maggior parte continua lo smart working da casa, magari ha preferito prendere l'auto. Chiusi gli snodi di collegamento tra una metro e l'altra, per motivi non chiarissimi, file ordinate e distanziate davanti ai primi bar aperti che consentono l'asporto. L'impressione è che finora Roma sia ripartita con estrema cautela, pochissime persone in giro, tutte distanziate con la mascherina.
Ogni Regione ha regolamenti autonomi, in Emilia Romagna è consentito passeggiare, a Roma pare di no, i vigili urbani hanno fermato chi camminava senza fornire motivi di reale necessità. Le nuove regole lasciano comunque parecchi margini di interpretazione. Anche a Milano traffico più intenso e controlli nei principali snodi ferroviari, anche con l'ausilio di droni. Partiti i primi treni per il Sud, con code ordinate di passeggeri in attesa di salire a bordo. Per il sindaco Sala, “situazione ampiamente sotto controllo”. Si ravviva anche il centro di Rimini, soprattutto grazie ai bar riaperti, che sperano di far ripartire sempre più le proprie attività.