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Profugo russo accolto a Rimini: 'Mosca fa terrorismo'

Assistito da associazione di ucraini nata dopo la guerra

5 dic 2022
@Doloni della Nazione (Facebook)
@Doloni della Nazione (Facebook)

"Ho lasciato la Russia, perché avevo un alto rischio di finire al fronte". Ha preso un volo da Mosca al confine con la Norvegia, lo ha attraversato e dopo alcune settimane di viaggio è arrivato in Italia dove è stato accolto da un'associazione ucraina di Rimini nata dopo l'inizio della guerra per offrire assistenza ai rifugiati. Della sua vicenda, che ora racconta direttamente, ha parlato, per prima, l'edizione locale riminese de 'il Resto del Carlino' Igor - il nome è di fantasia, preferisce l'anonimato per non essere riconosciuto in patria - è contrario su tutta la linea alla guerra di Putin. "Non è una situazione normale. Non è solo una guerra - dice -, è terrorismo da parte della Russia nei confronti dell'Ucraina".

Il dissenso politico lo ha dimostrato partecipando nel suo Paese a proteste di piazza indossando una maschera per non essere identificato e arrestato. Dopo che il Cremlino ha dato l'ordine della "mobilitazione militare parziale" verso la fine di settembre scorso, Igor ha deciso di lasciare la propria patria. "Ho delle competenze nel campo dell'Ict che potevano fare comodo all'esercito. Dopo che me ne sono andato, infatti, la mia famiglia mi ha detto che mi stavano cercando". Ora è ospite di un albergatore riminese che collabora con l'associazione 'Doloni della nazione' che, nata dopo l'inizio della guerra in Ucraina, raccoglie beni di prima necessità e offre servizi di inserimento sociale rivolti non solo ai rifugiati ucraini, ma a tutti gli stranieri immigrati. La presidente dell'associazione, Marta Gladysheva, spiega che hanno deciso di aiutare Igor, "perché noi aiutiamo tutti. Lui è contro la guerra, e per la pace. Questa è la prima cosa su cui poniamo l'accento. Col suo esempio vuole dire a tutti i russi favorevoli alla guerra di non fare la guerra".





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