Logo San Marino RTV

Regionali Emilia-Romagna, Rimini è la provincia dove si è votato di meno

Alle 23 di ieri affluenza totale al 35,76%, Rimini si blocca al 30,17; in Umbria al 37,79%. Le urne si chiudono alle 15

di Francesca Biliotti
18 nov 2024

Alla fine a eleggere i nuovi presidenti di Emilia-Romagna e Umbria sarà un elettore su due. Partenza lenta alle urne, ieri alle 7, si prospetta un'affluenza definitiva, oggi alle 15, non molto lontana dal 50%, come già avvenuto per la Liguria tre settimane fa, e a giugno per le Europee.

Nel dettaglio: alle 23, in Emilia-Romagna, affluenza al 35,76%, in calo netto rispetto al 2020 quando però si votava un giorno solo. Bologna, col 40,56% e Ravenna, col 38,52%, si confermano le province dove si è votato di più. La maglia nera va invece a Rimini, 30,17%. A far salire un po' la media alcuni comuni della Valmarecchia e Santarcangelo, ad abbassarla la Valconca: Gemmano arriva appena al 18,52%. Rimini che è proprio la città natale di una delle principali contendenti,

Elena Ugolini, appoggiata dall'intero centrodestra, mentre per il campo largo di centrosinistra c'è Michele De Pascale, sindaco di Ravenna. In Umbria affluenza di poco maggiore alle 23 di ieri, 37,79%, anche qui si vota fino alle 15, in provincia di Perugia l'affluenza più alta, 38,41%, rispetto a quella di Terni, ferma al 35,97%. Le principali contendenti sono Donatella Tesei, presidente uscente che cerca la riconferma, del centrodestra, e Stefania Proietti, sindaca di Assisi, centrosinistra.

La presidente Meloni intanto è al G20 di Rio de Janeiro, dove ha già incontrato il presidente del Brasile Lula, con cui l'Italia punta ad aggiornare il piano d'azione del partenariato strategico tra i due Paesi. Accompagnata da una folta delegazione e dalla figlia Ginevra, la giornata si è conclusa con la visita al Cristo Redentore. In Italia si discute dopo le parole del ministro Calderoli in risposta ai rilievi della Corte Costituzionale sull'autonomia differenziata. “Metteremo a posto il testo – ha detto Calderoli – poi l'opposizione smetta di rompere gli zebedei”. “Un linguaggio che non mi appartiene”, ha replicato il ministro Tajani.





Riproduzione riservata ©