“Un concentrato di macchiette, sessismo, luoghi comuni, stereotipi, sessismo, omofobia, machismo, body shaming”. Non usa mezzi termini l'Arcigay Rimini per commentare le scene di “Riccione – il film”, il lungometraggio pubblicato sul canale YouTube della Rai. Che ad oggi conta oltre un milione e trecentomila visualizzazioni. L'associazione punta il dito soprattutto sulla figura del personaggio omosessuale “rappresentato beceramente come il solito stereotipo-macchietta molesto che ci prova con tutti, lancia sguardi allupati ai protagonisti ed oggetto continuo di disprezzo e infamie”. “Un destino davvero misero – continua – per quella Riccione che era stata capitale europea del turismo gay fin dagli inizi del '900”.
Poi una stoccata al Comune: “È scandaloso che abbia patrocinato questo spot e che l'assessore al Turismo Stefano Caldari sia persino riuscito a vantarsene”. “Purtroppo però nessuna sorpresa - conclude Marco Tonti, presidente Arcigay della provincia di Rimini "Alan Turing" - Quando Riccione nega per anni il patrocinio al Rimini Summer Pride, la grande manifestazione per i diritti LGBT della Romagna, definendolo "una carnevalata" ma concedendolo ai convegni ufologici, la linea culturale pare già ben delineata. Patrocinare uno spot come questo, omofobico, sessista, machista e volgare, è una naturale evoluzione di questa linea. Questo video è una pessima pubblicità per tutta la riviera e un danno notevole per quelle città che cercano di qualificarsi come luogo accogliente e paritario per tutti e tutte”.
"Leggiamo con sorpresa e dispiacere alcune dichiarazioni polemiche che si sono susseguite negli ultimi giorni in relazione al film web “Riccione”", si legge in una nota di Rai Pubblicità, Direzione Trade Marketing e Iniziative Speciali. "È utile ricordare che essendo un prodotto costruito per la distribuzione su youtube, il film è composto da alcune delle realtà di maggior successo del mondo dei Creators del digitale. Da questi vengono quindi ripresi tormentoni e stili comici evidentemente legati al nonsense propri del contesto di riferimento". "Si tratta di un video web di intrattenimento nonsense di natura comica e di sottolineatura parodistica di luoghi comuni - conclude -, che non rappresenta, ne ha mai avuto l’obiettivo di rappresentare in maniera realistica la città di Riccione".