La premier italiana Giorgia Meloni ha preso parte al Congresso della Cgil di Rimini con un intervento che ha spaziato dal lavoro al fisco, dalle violenze figlie della contrapposizione ideologica fino alla riforma presidenzialista. Terminato il suo intervento, di circa mezz'ora, è uscita dalla sala accompagnata dal segretario generale Maurizio Landini.
La maggior parte dei presenti in platea è rimasta in silenzio, è partito solo qualche applauso. "Non so che accoglienza aspettarmi in ogni caso penso che sia giusto esserci", ha dichiarato la premier arrivando al congresso, dove è stata contestata. "Ringrazio anche chi mi contesta. Non ho voluto rinunciare a questo appuntamento in segno di rispetto del sindacato", ha detto Meloni in apertura del suo intervento. Successivamente ha anche parlato di lavoro: "Per far crescere l'occupazione bisogna far ripartire l'economia, liberare le energie migliori dell'Italia. È la base della riforma fiscale che il Cdm ha approvato ieri con un legge delega, frettolosamente bocciata da alcuni".
"Sono soddisfatta. Non ho mai paura di confrontarmi, penso sia giusto. Mi sembrava doveroso esserci". Così la premier Giorgia Meloni lasciando il Palacongressi di Rimini, dopo essere intervenuta al congresso della Cgil, prima di salire sull'auto risponde a chi le chiede come sia andata.