E' il segno di un progressivo ritorno alla “normalità”, si potrebbe dire guardando la cosa con ottimismo. Da giorni – specie ai semafori nei pressi dello snodo fra la superstrada per San Marino, e la Statale 16, alle porte di Rimini – sono tornati in azione i lavavetri abusivi. Presenza che colpisce, tuttavia, di questi tempi. Specie alla luce del comprensibile rigore, mostrato da amministrazioni locali, e forze dell'ordine, nel fare applicare le norme di sicurezza determinate dall'emergenza in corso. Tutti ricordano, ad esempio, l'immagine iconica dell'uomo che prendeva il sole, sull'arenile deserto, attorniato da agenti della Polizia Locale. Da una parte, insomma, l'utilizzo di droni, i blocchi stradali, i controlli per segnalare e sanzionare pesantemente eventuali infrazioni alle regole del lockdown; dall'altra la trasgressione di queste da parte dei lavavetri. In genere indossano una mascherina; ma la loro presenza sulla sede stradale non sembra poter essere giustificata, ad esempio, da esigenze di lavoro: essendo, a quanto pare, totalmente abusivi. Tutto ciò, poi, al netto delle preoccupazioni riguardanti la tutela della salute pubblica. Come può, infatti, essere rispettato il necessario distanziamento sociale, quando uno di questi ragazzi si avvicina all'auto per chiedere di poter effettuare il lavaggio? Tanto più che viene consigliato ai conducenti di viaggiare con il finestrino della vettura aperto, se vi sono altri passeggeri. Qualora poi si accetti la prestazione vi è un passaggio da mano a mano, presumibilmente senza le necessarie precauzioni, di denaro contante. Inevitabile, di fronte a tutto ciò, una certa insofferenza da parte di alcuni cittadini. Vero è che l'azione di contrasto alle varie forme di abusivismo si rivela spesso problematica anche in condizioni normali.
Rimini: “fase 2” già iniziata per i lavavetri abusivi
Da qualche giorno stazionano specie nei pressi dei semafori dello snodo fra la superstrada per San Marino, e la Statale 16
14 mag 2020
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