Prosegue l'attività di controllo da parte delle Polizia di Rimini per le violazioni alla legge che disciplina “le strutture ricettive dirette all’ospitalità”. I controlli che sono stati portati a termine in questi giorni, hanno riscontrato che due strutture diverse, per ‘risparmiare’ sui costi di gestione, si sono appoggiate per l’erogazione di alcuni servizi, a strutture ricettive vicine o confinanti.
È il caso ad esempio dell’esito del sopralluogo avvenuto a Miramare, in tre alberghi gestiti dalla stessa società, in cui non erano ben definiti i confini fra una struttura e un'altra. Venivano pubblicizzati online come hotel per vacanze a basso costo, ma di fatto venivano tutti gestiti dalla struttura più grande. Il servizio di reception veniva effettuato solo nell'albergo principale, lasciando gli altri senza alcun tipo di controllo all’ingresso. Sono state anche riscontrate alcune critiche situazioni igieniche, oltre alla trasformazione di locali collocati nel seminterrato e adibiti a deposito o cantina, in vere e proprie camere destinate alla ricettività. Ai responsabili sono state contestate diverse violazioni amministrative per un importo pari a 4.500 euro.
Una simile irregolarità è stata riscontrata anche dal controllo avvenuto in un altro Hotel a Viserba, dove, a seguito di varie segnalazioni, è stata controllata una struttura ricettiva a 3 stelle, da cui sono emerse numerose violazioni in merito alla mancanza dei requisiti necessari, sempre in riferimento alla classificazione. Anche in questo caso infatti il primo albergo offriva il solo servizio di pernottamento, mentre i servizi di bar-ristorante e reception venivano erogati presso il secondo, attiguo, gestito dalla medesima società. La società di responsabile proponeva ai clienti delle tariffe da hotel, pur gestendo la struttura alla stregua di un residence. Gli agenti, come per il caso di Miramare, hanno riscontrato una situazione igienico sanitaria carente, con la sala ristorante inaccessibile perché usata interamente come magazzino e deposito di materassi, mobili ed altre oggetti della struttura. La società responsabile della gestione è stata sanzionata per 4.100 euro.
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