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Rimini: mette a soqquadro il Pronto Soccorso e si scaglia contro la Polizia, arrestato

2 set 2024
Pronto Soccorso dell'Ospedale Infermi
Pronto Soccorso dell'Ospedale Infermi

Hanno prima cercato di immobilizzarlo usando il taser, che non ha sortito effetti, poi con lo spray al peperoncino e, infine, hanno chiesto ai medici di somministrargli un sedativo per poterlo contenere e dichiararlo in stato di arresto dopo che aveva distrutto mobilio, computer e plexiglass al pronto soccorso dell'Ospedale Infermi di Rimini. È successo nelle prime ore del mattino di oggi quando la Polizia di Stato ha tratto in arresto un uomo di 47 anni, di nazionalità russa, senza fissa dimora in Italia, che alloggia in uno stabile abbandonato a Rimini.

Il 47enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio perché dopo il suo passaggio il Pronto Soccorso è stato chiuso due ore per essere ripulito e messo in sicurezza per i pazienti.

Intorno alle due, la sala operativa della Questura di Rimini, su richiesta del personale sanitario, inviava una volante al pronto soccorso, per la presenza di un uomo descritto in atteggiamento molesto e aggressivo nei confronti dei presenti. Il 47enne si era recato in ospedale per una ferita alla mano, ma all'improvviso aveva iniziato a colpire con la stessa mano ferita e sporca di sangue il vetro dell'accettazione, i computer del triage, inveendo contro i sanitari, e imbrattando i muri delle stanze del pronto soccorso. Contro i poliziotti, quando sono arrivati, ha lanciato anche bidoni della spazzatura e bottiglie di vetro. Uno degli agenti ha usato il taser, la pistola ad impulsi elettrici, ma il 47enne non si è placato nemmeno con lo spray al peperoncino. A quel punto, come è stato poi ricostruito davanti al giudice per le direttissime, gli agenti avrebbero chiesto ai medici di sedarlo per poterlo portare in Questura. In aula, il 47enne ha detto con l'aiuto di un'interprete di essere in Italia dal 2016 e di vivere in una casa abbandonata. Difeso dall'avvocato Luca Galli, che ha quindi chiesto i termini per la difesa, il processo è stato aggiornato al 30 settembre. Il giudice ha convalidato l'arrestato e emesso il divieto di dimora nella provincia di Rimini.


"Sono state messe in campo moltissime azioni e risorse, a questo punto mi chiedo cos'altro possiamo fare per educare la popolazione al fatto che aggredire l'operatore e danneggiare gli strumenti di lavoro peggiora solo le cose". Così Tiziana Perin, direttrice del Pronto soccorso e Medicina d'urgenza di Rimini, commenta l'episodio di devastazione in Ps accaduto la scorsa notte e che ha portato all'arresto di un uomo di 47 anni.

"Per casi del genere da tempo l'Ausl della Romagna ha messo in campo risorse e azioni - spiega la dottoressa - e in particolare esiste una procedura specifica la P.A 95, che definisce il percorso e le modalità di azione per prevenire gli atti di violenza a danni di operatori in accordo con le disposizioni regionali. Nel tempo si sono svolti incontri con operatori per arginare l'aggressività dell'interlocutore, a cui abbiamo partecipato, da circa un anno è stato attivato, in triage, un telefono che ci mette in linea diretta con le forze dell'ordine, che utilizziamo, e a noi dà sicurezza, così come i controlli delle forze dell'ordine, che si presentano soprattutto di notte per verificare se tutto va bene, in accordo con questore, prefetto e sindaco. In mattinata, dopo quanto accaduto, è stata presentata denuncia all'autorità giudiziaria per i danni che l'Azienda ha subito, e contemporaneamente ho chiesto l'intervento psicologico sul gruppo di operatori coinvolti nell'episodio di aggressività odierno, dato che esiste un gruppo aziendale sempre attivo di monitoraggio degli episodi di aggressività contro gli operatori".

"Siamo purtroppo consapevoli del drammatico primato che ha il Dipartimento di Emergenza di Rimini in termini di aggressioni e violenza contro gli operatori - sottolinea Francesca Raggi, Direttrice del presidio ospedaliero di Rimini-Santarcangelo-Novafeltria che elenca le tante misure prese per prevenire il fenomeno - Purtroppo questi interventi non sono sufficienti ad arginare un fenomeno inaccettabile e da respingere e condannare con assoluta fermezza, per usare le parole del nostro capo dello Stato".

"Quanto accaduto stanotte presso il Pronto soccorso dell'Ospedale di Rimini, con l'utilizzo del taser da parte di una pattuglia di agenti della Polizia di Stato, che ringrazio per la professionalità dimostrata, conferma l'efficacia di un fondamentale strumento di difesa e deterrenza a disposizione delle nostre forze di polizia". Così Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno. "Solo il ricorso alla pistola ad impulsi elettrici - nota Molteni - ha, infatti, reso possibile avere ragione di un paziente evidentemente aggressivo, impedendogli di divenire ancora più pericoloso per gli agenti intervenuti e per i sanitari e gli altri pazienti presenti nella struttura. L'utilizzo responsabile e dopo un'accurata formazione del taser, dal marzo del 2022, ha consentito di raggiungere anche nel nostro Paese, quegli importanti risultati conseguiti dalle Forze di polizia degli oltre 100 paesi dove è regolarmente in uso. Chi si oppone ideologicamente all'uso di questo straordinario dispositivo, mette a repentaglio la sicurezza e l'incolumità degli operatori chiamati a vigilare sulla sicurezza delle comunità e dei cittadini che le compongono, che invece meritano forze di polizia efficienti, moderne ed adeguatamente equipaggiate per assolvere al meglio il loro fondamentale compito di sicurezza".

"Il taser da solo non basta se a fianco a tale strumento non si creerà una legislazione ad hoc per proteggere chi protegge lo Stato. Una legislazione che preveda una pena certa ed immediata per coloro che aggrediscono un poliziotto o un medico, altrimenti non basteranno tutti i taser del mondo, perché di fronte all'impunità chi delinque continuerà a farlo incoraggiato". Così Felice Romano, segretario generale del Siulp, dopo l'aggressione al pronto soccorso dell'ospedale di Rimini bloccata dagli agenti di polizia con il ricorso alla pistola ad impulsi elettrici. "Ringrazio il sottosegretario Molteni - ha aggiunto Romano - per essere sempre pronto e vicino alle problematiche delle donne e degli uomini in divisa e per le parole espresse a supporto di uno strumento efficace ed efficiente come il taser, il quale serve ad evitare conseguenze gravi sia agli operatori in divisa, che sono chiamati ad intervenire per frenare la sempre maggiore violenza diffusa nelle nostre città, sia per coloro che delinquono, aggredendo gli operatori delle helping profession, perché certi di una totale impunità".





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