A Roma la presentazione delle candidature per la capitale della cultura 2026: anche Rimini ha illustrato il suo progetto. La concorrenza è agguerrita, ci sono L'Aquila, Latina, Treviso, ma Rimini si è presentata al ministero della Cultura, davanti alla commissione presieduta dal giornalista Davide Desario, forte della sua profonda trasformazione, avvenuta nel corso degli anni, che da capitale del divertimento, com'è sempre stata definita, l'ha portata a candidarsi a capitale della cultura per il 2026.
“Vieni Oltre” è lo slogan prescelto, un modo di dire tipicamente romagnolo, ma che vuole anche sottolineare la capacità di guardare avanti, e insieme. La Romagna si è infatti presentata unita, e a sostegno della candidatura, coi sindaci di Ravenna, Faenza, Lugo e gli assessori di Cesena e Forlì. Anche il Meeting per l'Amicizia tra i popoli, con Emmanuele Forlani, direttore della Fondazione, ha sottolineato il legame indissolubile, che dura ormai da 45 anni, con Rimini. Per l'assessore Felicori si tratta di una candidatura generosa. La sfida è lanciata, a fine marzo la proclamazione della città vincitrice.
E nella versione rivisitata di “Romagna mia” l'inconfondibile violoncello del sammarinese Anselmo Pelliccioni. (A fondo pagina il video integrale)
Nel video le interviste a Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini, e a Mauro Felicori, assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna
