Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato della fine di “due o tre giorni surreali”. Con l'accordo all'interno del Governo giallo-verde e la conferenza stampa a Palazzo Chigi sembra chiudersi la fase di scontro, a tratti acceso e a tratti distensivo, tra Lega e 5 Stelle sul decreto fiscale. Giorni di botta e risposta a distanza terminati con l'ok al testo collegato alla manovra, da parte del Consiglio dei ministri.
Nell'accordo rientrano il saldo e lo stralcio delle cartelle Equitalia per le persone in difficoltà economica. Nell'esecutivo è stata trovata l'intesa per “recuperare quello che c'era nel contratto e non aveva trovato spazio”, ha spiegato Salvini. “Non c'è alcuna volontà di favorire chi ha capitali all'estero”, ha precisato il leader pentastellato Luigi Di Maio, parlando di uno “Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti”. “Qua ci sono tre uomini di parola”, ha aggiunto Salvini.
Il prossimo nodo da sciogliere è quello europeo, con la lettera di richiamo alla quale Roma dovrà rispondere entro lunedì alle ore 12. “Il clima che abbiamo con l'Europa è di dialogo e disponibilità”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E i due vicepremier hanno rassicurato sulla presenza italiana nell'Ue, ribadendo la volontà di far parte della comunità e di rimanere nella moneta unica.
mt
Nell'accordo rientrano il saldo e lo stralcio delle cartelle Equitalia per le persone in difficoltà economica. Nell'esecutivo è stata trovata l'intesa per “recuperare quello che c'era nel contratto e non aveva trovato spazio”, ha spiegato Salvini. “Non c'è alcuna volontà di favorire chi ha capitali all'estero”, ha precisato il leader pentastellato Luigi Di Maio, parlando di uno “Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti”. “Qua ci sono tre uomini di parola”, ha aggiunto Salvini.
Il prossimo nodo da sciogliere è quello europeo, con la lettera di richiamo alla quale Roma dovrà rispondere entro lunedì alle ore 12. “Il clima che abbiamo con l'Europa è di dialogo e disponibilità”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E i due vicepremier hanno rassicurato sulla presenza italiana nell'Ue, ribadendo la volontà di far parte della comunità e di rimanere nella moneta unica.
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