Dipendenza più forte di ogni lockdown. È quanto emerge dalla ricerca di San Patrignano. La comunità ha effettuato un sondaggio fra le ragazze e i ragazzi che hanno fatto il loro ingresso nella struttura dopo aver vissuto almeno un lockdown all’esterno per comprendere il loro utilizzo di sostanze durante i mesi di clausura. Sono stati 150 i ragazzi e le ragazze che hanno aderito alla ricerca (126 ragazzi e 24 ragazze). Di questi ben 137 (91,3%) hanno fatto uso di sostanze anche in periodi di restrizione e confinamento in casa. Uso che è rimasto costante per il 41,6%, aumentato per il 28,5% e diminuito per il 29,2%. Rispetto chi ha fatto uso di sostanze, l’80,3% degli intervistati ha detto di essere uscito di casa per andare a comprarle. La maggior parte, l'83,2%, ha fatto uso di cocaina, il 73% di alcool, il 62% di cannabis e il 35% di eroina.
Analizzando invece la totalità degli ingressi del 2020 e dei ragazzi entrati fino a fine aprile 2021 c'è un calo delle persone accolte, dovuto indubbiamente al periodo di chiusura totale. Nel lasso di tempo preso in considerazione gli ingressi sono stati solo 241, a fronte degli oltre 400 degli anni passati. Anche tra i nuovi entrati la sostanza più utilizzata è la cocaina, 96%. È salita anche la percentuale di utilizzatori della cannabis, pari al 90,9%, mentre l’ecstasy, al 46%, ha addirittura sorpassato l’eroina, al 45,6%. Seguono la ketamina (al 34,4%), le amfetamine (29,5%) e gli allucinogeni, 28,6%.