Le misure di contenimento stanno funzionando ma non si può abbassare la guardia. Questo, in estrema sintesi, quanto ha voluto sottolineare il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite ieri sera a “Che tempo che fa” su Rai3. Gli effetti delle restrizioni non sono ancora sufficienti – basti pensare alla pressione sulle terapie intensive -, ha ribadito, anche se l'RT è sceso in quasi tutte le regioni. "Dovremo valutare con attenzione i numeri dei prossimi giorni. È comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zona rossa ma ci vuole prudenza”, ha affermato il ministro ribadendo che si continuerà a seguire la linea della “massima cautela”. Perché – ha rimarcato – anche se il Paese è più forte rispetto a marzo, “guai a sottovalutare la situazione”.
Si è poi parlato di vaccino. "Penso che con una campagna vera possiamo provare a raggiungere l'immunità di gregge senza partire dalla obbligatorietà ma è una valutazione che faremo nel corso dei mesi. lo valuteremo in corso d'opera", ha detto Speranza. Meglio dunque cercare di ottenere ottimi risultati “con la persuasione”. "Attenzione poi a dare messaggi sbagliati sui vaccini. Per avere un ok dell'Ema o dell'Aifa c'è bisogno di processi molto rigorosi", ha voluto sottolineare. La fornitura del vaccino non sarà subito immediata: “Nella migliore delle ipotesi avremo vaccini per 1,7 mln di persone a fine gennaio, partendo da Pfizer. Poi un po' alla volta ci auguriamo l'arrivo di altri vaccini e a primavera ci sarà la vaccinazione di massa”, ha chiarito. Dunque prima si partirà con le categorie più esposte e fragile e a seguire tutti gli altri.
Visti i dati giornalieri dei contagi, dobbiamo aspettarci allentamenti delle misure di restrizione? Lo spostamento tra regioni per Natale, "per il modello che utilizziamo, può avvenire solo se tutte le regioni andassero in zona gialla ma in questo momento dobbiamo evitare tutti gli spostamenti che non sono necessari. Dobbiamo pianificare le vacanze con prudenza", ha poi aggiunto il ministro evidenziando come “sarà un Natale diverso e più sobrio, in cui dovremo evitare spostamenti che non sono essenziali".