Dopo la richiesta d'archiviazione, da parte Procura della Repubblica di Rimini, dell'indagine sull'incidente ferroviario avvenuto il 31 luglio scorso, a Riccione, che è costato la vita alle sorelle Giulia e Alessia Pisanu, interviene con una lettera aperta la sindaca della Perla Verde, Daniela Angelini. La prima cittadina pone l'accento sui commenti di chi è voluto “salire sulla cattedra dei social network” per colpevolizzazione dei genitori o accreditare ricostruzioni fantasiose. Tanto che, durante i giorni di lutto cittadino, l'amministrazione si è vista costretta a bloccare i commenti sulla pagina Facebook Città di Riccione, “violentata – scrive la sindaca – da parole vergognose, irresponsabili e false”. Decisione che ha scatenato un'altra ondata di commenti come in un “delirio collettivo”.
Ed invece la tragedia, secondo Angelini, avrebbero richiesto rispetto e quindi silenzio. La sindaca si conforta però nel constatare che la “Riccione vera” abbia saputo abbracciare la famiglia e rispettarne il dolore; e che la verità giudiziaria abbia appurato che le ragazzine non erano drogate né ubriache, né tantomeno avevano intenzione di uccidersi. “Non sarebbe cambiato nulla, il vuoto lasciato dalla loro perdita sarebbe stato comunque incolmabile, però credo che questa verità fosse dovuta alla famiglia, innanzitutto”, commenta. Verità autentica che però continuerà ad essere macchiata dalla “post verità” dei processi nel tribunale di Facebook.