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Bcsm: il Consiglio nomina Vagnetti. Calvaruso non ottiene la maggioranza dei voti

Chiuso il comma su via del Voltone, in serata si apre quello sugli indirizzi generali del Piano Sanitario

di Monica Fabbri
14 gen 2025

L'Aula dice sì alla nomina, nel Consiglio Direttivo di Banca Centrale, di Davide Vagnetti, indicato da Libera. Il candidato di Repubblica Futura, Pietro Calvaruso, non ottiene invece la maggioranza e potrà essere riproposto in una prossima seduta.

Ci si arriva poco prima di mezzanotte, a chiusura del comma sull'istituto di Via del Voltone. Il dibattito riapre vecchie ferite, rispetto alla scellerata gestione targata Grais/Savorelli. Ecco quindi che anche in seduta serale la maggioranza rinnova il plauso all'attuale Presidente Catia Tomasetti, per il recupero di credibilità e di stabilità del sistema.

Matteo Rossi del Psd le riconosce il coraggio di essersi opposta a certe logiche, subendo anche minacce; “ha ripristinato un clima di fiducia” sottolinea Massimo Andrea Ugolini del Pdcs, ricordando i drammatici anni segnati dalla fuga dei risparmiatori. Ma RF non ci sta: “Vogliamo farle un monumento?” provoca Nicola Renzi, ritenendo che la Tomasetti abbia avuto pochi meriti nelle questioni legate al Cis. Ricorda poi la cessione dei Crediti Delta con suo parere e la promessa non mantenuta dell'accordo con Bankitalia. Per Fabio Righi di Domani Motus Liberi forse è giunto il momento di sfruttare le professionalità interne, dando certi ruoli ai sammarinesi.

“Purtroppo – commenta il Segretario alle Finanze Marco Gatti – ogni volta che il dibattito verte su Bcsm, viene fuori il cuore del problema: che un gruppo criminale si era impadronito dell'istituto, mettendo in ginocchio il paese. Quei soggetti devono pagare i danni”. “La Tomasetti – aggiunge – ci ha messo la faccia in tribunale”.

Per Giuseppe Morganti di Libera nel dibattito si è perso un aspetto fondamentale: mettere il sistema a regime con quello europeo, per essere figli veri della BCE. “Un sistema chiuso dovrà competere con l'esterno” – dice Matteo Zeppa di Rete. “Ne avremo le capacità? Non lo sappiamo”. Si apre quindi un ragionamento sul futuro di Banca Centrale, anche alla luce dell'Accordo di Associazione. Il tema, per Righi, è capire come questa struttura possa evolvere in un contesto che cambia.

Anche per Rossi Bcsm è “da ripensare”. E a chi ritiene che sia sovrastimata nei numeri, Gatti ricorda che ha tante funzioni e che gli organismi esterni che vengono a San Marino dicono che sono pochi, rimarcando poi che uno dei nodi per Andorra è proprio la costituzione di una Banca Centrale. Quanto all'accordo con Bankitalia, la Commissione Ue è stata chiara: non possiamo trattare bilateralmente. Stiamo comunque insistendo per accordi con Banca d'Italia – dice - perché per noi è un valore aggiunto.





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