"La stima è del 60 per cento di disdette di prenotazioni che erano state fatte nei territori montani alpini e appenninici fino all'Epifania. Siamo preoccupati. Perché tra gli operatori turistici, albergatori e ristoratori in particolare, oggi regna l'incertezza. Tanta. E fioccano le telefonate di disdetta. Che quest'anno sono più dannose dello scorso anno". Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni montani. "Siamo preoccupati - prosegue - perché il danno dell'inverno 2021-2022 è peggiore di un anno fa. Siamo inermi di fronte a questa quarta ondata.
E comunque sappiamo che la montagna, gli spazi aperti e anche lo sci, le attività su pista, su neve e su ghiaccio, con mascherina e altre protezioni imposte dalle normative, sono meno contagiose rispetto ad altre situazioni dove si concentrano molte persone. Gli spazi aperti della montagna non sono causa del covid, ma molto spesso sono invece soluzione alla diffusione del contagio. Sempre con mascherina ovviamente e con il vaccino per tutti, con numeri che Uncem auspica possano crescere anche nei piccoli Comuni e sui territori grazie a una campagna ad hoc nella quale crediamo con il Governo e con il Commissario Figliuolo".