Elizabeth Alexandra Mary, Principessa di York, è stata designata a succedere al padre, re Giorgio VI, dalla tenera età di dieci anni. Le condizioni fisiche del re sono peggiorate da diversi mesi e a rappresentarlo in molti appuntamenti ufficiali è proprio la primogenita. Le condizioni fisiche del re sono peggiorate da diversi mesi e a rappresentarlo in molti appuntamenti ufficiali è proprio la primogenita. All'inizio del 1952, la giovane rampolla, in compagnia del consorte Filippo, è impegnata in un viaggio istituzionale attraverso i paesi del Commonwealth per consolidare le relazioni con i membri dell'ex Impero britannico. Durante la visita in Kenya, la mattina di mercoledì 6 febbraio arrivano da Londra notizie di estrema gravità. Il cuore del re non ha retto e un infarto lo ha stroncato durante il sonno.
Così, senza un'investitura ufficiale e lontana dalla madre patria, diviene «Sua Maestà Elisabetta II, per Grazia di Dio, Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e di Irlanda del Nord e dei suoi altri Reami e Territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede». La Regina ritorna in patria per i funerali del padre, la sua prima uscita ufficiale. “God Save the Queen”: a distanza di oltre un secolo il popolo inglese torna a intonare lo storico inno. Per l'incoronazione in pompa magna bisogna attendere un anno e mezzo. Nel frattempo, Elisabetta deve affrontare il tramonto dell'Impero britannico, segnato dalle rivolte in Kenya e Iran e soprattutto dalla crisi del Canale di Suez, che sancisce la rinuncia a ogni tentativo di imporre la propria sovranità. Seguono i decenni degli attentati terroristici in Irlanda e Scozia, attraversate da forti spinte autonomiste fino alla pace degli anni Novanta.
Nonostante il carattere schivo, la Sovrana si conquista nei decenni successivi l'affetto della gente. Un rapporto che subisce un serio ridimensionamento nel 1997, con la morte di Lady Diana, moglie del primogenito ed erede Carlo. È il momento di minore popolarità, con l'opinione pubblica che vede nella sua reazione fredda alla tragica scomparsa, il chiaro segno dell'ostilità verso la nuora. Nel 2007 raggiunge un primato storico: è la più anziana sovrana britannica di tutti i tempi.
Così, senza un'investitura ufficiale e lontana dalla madre patria, diviene «Sua Maestà Elisabetta II, per Grazia di Dio, Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e di Irlanda del Nord e dei suoi altri Reami e Territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede». La Regina ritorna in patria per i funerali del padre, la sua prima uscita ufficiale. “God Save the Queen”: a distanza di oltre un secolo il popolo inglese torna a intonare lo storico inno. Per l'incoronazione in pompa magna bisogna attendere un anno e mezzo. Nel frattempo, Elisabetta deve affrontare il tramonto dell'Impero britannico, segnato dalle rivolte in Kenya e Iran e soprattutto dalla crisi del Canale di Suez, che sancisce la rinuncia a ogni tentativo di imporre la propria sovranità. Seguono i decenni degli attentati terroristici in Irlanda e Scozia, attraversate da forti spinte autonomiste fino alla pace degli anni Novanta.
Nonostante il carattere schivo, la Sovrana si conquista nei decenni successivi l'affetto della gente. Un rapporto che subisce un serio ridimensionamento nel 1997, con la morte di Lady Diana, moglie del primogenito ed erede Carlo. È il momento di minore popolarità, con l'opinione pubblica che vede nella sua reazione fredda alla tragica scomparsa, il chiaro segno dell'ostilità verso la nuora. Nel 2007 raggiunge un primato storico: è la più anziana sovrana britannica di tutti i tempi.
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