Scatta l'allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. “E' sull'orlo del black out”, avverte Kiev. Mentre l'amministrazione filorussa annuncia che il reattore 4 dell'impianto controllato da Mosca è stato da un arresto “a caldo” a uno “a freddo” a causa di una perdita di vapore. Il quadro della situazione viene però ridimensionato dagli esperti, che assicurano non ci sia alcun rischio radioattivo. Rimane intanto il giallo delle esplosioni in territorio russo. Ieri un magazzino, oggi un vasto incendio alla periferia di Mosca. Le truppe di Putin a loro volta hanno risposto con lo stesso strumento, con un massiccio attacco sulla regione di Rivne, nell'Ucraina occidentale. La battaglia però infuria ad est: “Il fronte di Kupiansk, nell'oblast di Kharkiv, rappresenta l'epicentro delle ostilità – fa sapere Kiev – il nemico sta concentrando lì i suoi sforzi. La situazione è difficile, ma sotto controllo”. Sale la tensione anche fuori territorio: la Polonia annuncia l'invio di 10mila soldati al confine con la Bielorussia. Segue Mosca che incrementerà i militari ai confini dei Paesi Nato.