Avifavir, primo farmaco antivirale ufficialmente approvato in Russia per curare COVID-19, è stato inviato all'agenzia di controllo Roszdravnadzor per ottenere il nulla osta alla distribuzione negli ospedali russi, a partire dall'11 di giugno. Lo ha fatto sapere il Russian Direct Investment Fund (RDIF), che ha sviluppato il medicinale - derivato dal giapponese Avigan - in collaborazione con ChemRar. Secondo RDIF, Avifavir "dimezza il periodo di malattia e rende negativi i pazienti già al quinto giorno di terapia".
"RDIF e ChemRar, in stretta collaborazione con il ministero della Salute, hanno rapidamente prodotto e registrato un farmaco che supera i suoi omologhi mondiali non solo in termini di efficacia ma anche di sicurezza", ha detto Kirill Dmitriev, ad del Russian Direct Investment Fund. L'Avifavir, basato sul Favipiravir, "più che dimezza la durata della malattia, garantendo che la maggior parte dei pazienti sia libera da infezioni dopo il quinto giorno di trattamento, il che aiuta a combattere con più successo il virus ed evita che gli ospedali russi vengano travolti", ha aggiunto Dmitriev. Secondo RDIF, che ha diffuso una nota ufficiale, il virus, nei pazienti che prendono Avifavir, muore "entro quattro giorni" invece che "i nove giorni della terapia regolare" e che l'efficienza del farmaco supera l'80%, criterio standard per un farmaco con un'elevata attività antivirale. Dopo i primi quattro giorni di trattamento "il 65% dei 40 pazienti che hanno assunto Avifavir è risultato negativo al coronavirus"