Vari analisti sono concordi nel ritenere come nessuna delle parti in campo, in realtà, voglia la guerra. Ma a giudicare da una serie di dichiarazioni, dalla tensione di queste ultime ore – ben oltre la soglia di guardia -, non è escluso che le cose possano degenerare. Già disposta da Washington l'evacuazione dello staff dell'ambasciata di Kiev, ed il ritiro della quasi totalità dei soldati ancora nel Paese; e questo lascerebbe pochi dubbi circa l'intenzione di non intervenire militarmente qualora la situazione precipitasse. Le Autorità di vari Paesi europei – fra i quali l'Italia - hanno invitato i propri connazionali a lasciare l'Ucraina. E anche la stessa Russia ha iniziato a ridurre il personale diplomatico, temendo “provocazioni”. Nel frattempo sono in corso complesse esercitazioni militari in Bielorussia e nel Mar Nero; mentre nel lontano Pacifico un sottomarino nucleare americano sarebbe stato intercettato in acque territoriali russe. Scenario che rimanda agli anni più bui della Guerra Fredda. Braccio di ferro proseguito nei colloqui telefonici di oggi, come quello tra Blinken e Lavrov, che ha accusato Stati Uniti e UE di avere ignorato le richieste russe sulla sicurezza. Il Segretario di Stato americano ha dal canto suo sollecitato una soluzione diplomatica; annunciando però una “risposta transatlantica risoluta” e massiccia in caso di aggressione. Gli occhi del Mondo si sono poi spostati sulla telefonata fra Biden e Putin, durata circa un'ora. Giornata convulsa; in precedenza il colloquio fra Macron – mediatore instancabile, in questa fase - ed il Presidente russo, che ha definito “speculazioni provocatorie” le accuse su eventuali piani di invasione. La CIA – hanno riportato fonti di stampa – avrebbe addirittura indicato una possibile data: il 16 febbraio. C'è chi parla di drammatizzazione della crisi; lo stesso Presidente ucraino Zelensky ha sottolineato come questi continui allarmi, provenienti dagli Stati Uniti, causino il panico; chiedendo, se vi sono, prove certe circa un'imminente invasione su larga scala.