Dubai-Abu Dhabi in una manciata di minuti. Sta per diventare realtà il mega progetto, dal costo a dir poco esorbitante, del primo sistema al mondo di Hyperloop commerciale, che inaugurerà ad Abu Dhabi nel 2020. Costerà tra i 20 e i 40 milioni di dollari al chilometro e, come ha rivelato all’agenzia di stampa emiratina Bibop Gresta, l’italiano che presiede la società californiana Hyperloop Transportation Technology, il progetto è ora nella fase dello studio di fattibilità.
Questa tecnologia avveniristica e a basso impatto ambientale utilizza l’ingegneria elettromagnetica a levitazione per trasportare capsule all’interno di tunnel a bassa pressione, toccando la velocità del suono, circa 1.200 km/h. Il treno non incontra la resistenza dell’aria e consuma pochissima energia elettrica, alla quale dovrebbe provvedere in via autonoma grazie ad un sistema di pannelli solari posti sulla parte superiore dei tunnel.
La capsula Hyperloop, ha fatto sapere Gresta, ha lasciato in questi giorni la fabbrica di assemblaggio in Spagna, per dirigersi in Francia, a Tolosa, dove verrà testata su una pista prototipo. La prima fase del progetto prevede quindi la costruzione di 10 chilometri di tunnel sopraelevato, su un totale di 150 chilometri che collegano Abu Dhabi a Dubai.
L’ingente investimento, collaborazione tra Hyperloop Transportation Technology e la Aldar Properties di Abu Dhabi, secondo Gresta, potrà essere ammortizzato in 8-15 anni ed è destinato a trasformare il vecchio sistema di trasporto su rotaia, sopratutto in Paesi, come quelli del Golfo, dove le ferrovie sono quasi inesistenti.
L’idea dell'Hyperloop è nata da un progetto dell’imprenditore americano Elon Musk (il fondatore di Tesla), nel 2013. Da allora diverse aziende hanno stretto accordi in vari Paesi del mondo per dare inizio ai lavori di costruzione dei tunnel e gli Emirati Arabi sono appunto tra i primi.
Ma il dubbio maggiore che ancora accompagna Hyperlooo, nonostante le rassicurazione di Gresta, riguarda la fattibilità del progetto: spendere miliardi di dollari in una tecnologia della quale non si conoscono ancora di preciso i benefici, vale l’investimento?
Elisabetta Norzi
Questa tecnologia avveniristica e a basso impatto ambientale utilizza l’ingegneria elettromagnetica a levitazione per trasportare capsule all’interno di tunnel a bassa pressione, toccando la velocità del suono, circa 1.200 km/h. Il treno non incontra la resistenza dell’aria e consuma pochissima energia elettrica, alla quale dovrebbe provvedere in via autonoma grazie ad un sistema di pannelli solari posti sulla parte superiore dei tunnel.
La capsula Hyperloop, ha fatto sapere Gresta, ha lasciato in questi giorni la fabbrica di assemblaggio in Spagna, per dirigersi in Francia, a Tolosa, dove verrà testata su una pista prototipo. La prima fase del progetto prevede quindi la costruzione di 10 chilometri di tunnel sopraelevato, su un totale di 150 chilometri che collegano Abu Dhabi a Dubai.
L’ingente investimento, collaborazione tra Hyperloop Transportation Technology e la Aldar Properties di Abu Dhabi, secondo Gresta, potrà essere ammortizzato in 8-15 anni ed è destinato a trasformare il vecchio sistema di trasporto su rotaia, sopratutto in Paesi, come quelli del Golfo, dove le ferrovie sono quasi inesistenti.
L’idea dell'Hyperloop è nata da un progetto dell’imprenditore americano Elon Musk (il fondatore di Tesla), nel 2013. Da allora diverse aziende hanno stretto accordi in vari Paesi del mondo per dare inizio ai lavori di costruzione dei tunnel e gli Emirati Arabi sono appunto tra i primi.
Ma il dubbio maggiore che ancora accompagna Hyperlooo, nonostante le rassicurazione di Gresta, riguarda la fattibilità del progetto: spendere miliardi di dollari in una tecnologia della quale non si conoscono ancora di preciso i benefici, vale l’investimento?
Elisabetta Norzi
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