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Fissati referendum a Lugansk e Donetsk su annessione a Russia

"I popoli del Donbass vogliono essere padroni del proprio destino", commenta il ministro Serghei Lavrov

20 set 2022
Fissati referendum a Lugansk e Donetsk su annessione a Russia

Sono stati fissati, dal 23 al 27 settembre, due referendum, nelle autoproclamate Repubbliche di Lugansk e Donetsk sull'annessione con la Russia. Lo hanno riferito il vice presidente del Parlamento, Dmitry Khoroshilov, citato dalla Tass e lo stesso Parlamento di Donetsk, citato da Interfax.

Vladimir Saldo, capo nominato dalla Russia della regione ucraina di Kherson ha affermato: "Quasi ogni giorno ricevo appelli da organizzazioni pubbliche e residenti per lo svolgimento di un referendum, il prima possibile, sull'adesione alla Federazione Russa. Tenendo conto di tutto ciò, l'amministrazione della regione di Kherson ha deciso di indire un referendum sull'adesione alla Federazione Russa. Sono sicuro che una volta che si terrà il referendum e che saranno annunciati i risultati, il nostro appello sarà il documento che determinerà il futuro della regione. Abbiamo fissato un percorso per la riunificazione con la Russia e non torneremo indietro. Sulla base dei risultati del referendum, rivolgerò personalmente un appello al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin con una richiesta di approvazione legale [dei risultati]; sono sicuro che questa procedura non richiederà molto tempo".

Ieri la Camera civica dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk aveva invitato il capo della repubblica, Leonid Pasechnik, a indire "immediatamente" un referendum sull'adesione alla Russia. La Camera ha sottolineato che questo passo garantirà la sicurezza della repubblica e aprirà nuove opportunità per la sua ricostruzione. Poco più tardi, la Camera civica dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk aveva lanciato un appello simile al suo leader, Denis Pushilin.

Sui referendum ha parlato anche il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti: "I popoli del Donbass vogliono essere padroni del proprio destino". 

Intanto la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato una serie di emendamenti al codice penale che prevedono il rafforzamento delle pene in caso di "mobilitazione", "legge marziale", "tempo di guerra" e "conflitto armato". Per la renitenza alla leva è prevista una pena fino a dieci anni di reclusione. Gli emendamenti andranno in votazione domani al Consiglio della Federazione, il Senato russo prima di essere promulgati dal presidente Vladimir Putin.





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