A sette giorni dal voto, il clima elettorale in Israele inizia a scaldarsi. Il Generale Gantz, principale avversario di Netanyahu, accusa il partito del premier di aver creato falsi account sui social media per screditarlo e sostenere che abbia necessità di assistenza psichiatrica, benché alcune esternazioni quali “Se Netanyahu potesse, mi ucciderebbe” non sono le frasi che ci si aspetterebbe da un militare che vuole dare un’immagine di stabilità ed equilibrio. Se i risultati elettorali tra i partiti Likud e Blu e Bianco fossero abbastanza vicini, il Presidente Rivlin potrebbe costringere Gantz e Netanyahu a formare un governo di unità nazionale. Intanto il Primo Ministro continua con la sua agenda di appuntamenti politici, che si è rivelata la migliore campagna elettorale: dopo Trump la settimana scorsa, ieri l’incontro col Presidente brasiliano Bolsonaro qui a Gerusalemme per aprire un ufficio commerciale. Il previsto spostamento dell’ambasciata è stato rimandato (se non annullato definitivamente) per le minacce di boicottaggio giunte dal mondo islamico durante il vertice della Lega Araba a Tunisi. Il Brasile è uno dei principali esportatori mondiali di carne Halal per l'alimentazione dei musulmani, ed è un business da miliardi di dollari l'anno al quale il Paese sudamericano non può rinunciare. Giovedì poi Netanyahu incontrerà il Presidente russo Putin a Mosca per parlare dei piani di Hezbollah, Iran e Assad di attaccare Israele dalla Siria e dal Libano con duecentomila missili. In quest’ottica, il cessate il fuoco raggiunto con Hamas a Gaza procura un po’ di sollievo, anche se il movimento Jihad Islamica, manovrato da Teheran, sta pianificando un attacco per far rompere la tregua. La linea prudente di Netanyahu punta a sottrarre Hamas al controllo degli iraniani, che tentano di aprire a tutti i costi un fronte sud per colpire dal nord. Infine, a fare le spese dell’incertezza per il risultato elettorale è l’Eurovision, la kermesse canora che si svolgerà a maggio a Tel Aviv e i cui preparativi stanno subendo rallentamenti. L’ufficio del premier ha rassicurato che il ritardo sarà prontamente recuperato, ma è chiaro che al momento la data che ha la priorità è quella del 9 aprile.
Israele: a sette giorni dal voto, il clima elettorale inizia a scaldarsi
2 apr 2019
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