La frase di Trump, secondo la quale "gli iraniani in Siria possono fare ciò che vogliono", aveva scioccato Netanyahu e tutti gli israeliani che si erano fidati del Presidente americano.
Ma il consigliere statunitense per la Sicurezza nazionale, John Bolton, in visita a Gerusalemme, ha ribadito al premier la fedeltà americana alla sicurezza d'Israele.
Il ritiro dalla Siria quindi non avrà più una scadenza, e un alto ufficiale militare ha aggiunto che rimarrà un presidio e forse una base in Iraq, che potrebbe ospitare un aeroporto militare.
L'ipotesi, sempre più accreditata in Israele, è che i consiglieri del Presidente Trump cerchino di limitare e riparare i danni creati dalle sue esternazioni umorali.
Intanto oggi pomeriggio il portavoce di Netanyahu ha detto che il premier farà un'importante dichiarazione stasera, in diretta televisiva, riguardante "nuove informazioni" relative ai casi di corruzione in cui il primo ministro è coinvolto.
Nel frattempo lo Shin Bet, i servizi di sicurezza interni israeliani, ha arrestato cinque minorenni ebrei, residenti in un insediamento in Cisgiordania, con l’accusa di aver tirato una pietra alla testa e ucciso una donna palestinese mentre guidava la sua auto vicino a Nablus.
Invece, nella mattinata di oggi, un drone lanciato da Gaza è esploso in un campo agricolo israeliano del Neghev, mentre ieri il sistema di difesa missilistica Iron Dome ha intercettato un missile sparato dalla Striscia verso la città di Ashkelon.
I civili palestinesi di Gaza sono sempre più ostaggio della politica eversiva di Hamas, perfino nei confronti di Al Fatah, nella lotta intestina per ottenere il controllo dei beni e dei finanziamenti inviati alla Striscia.
Ieri l'Autorità palestinese ha ritirato il proprio personale dal valico di Rafah, che collega la striscia di Gaza all'Egitto, bloccando il passaggio di persone e merci.
La decisione è dovuta alle tensioni tra Hamas e Al Fatah a causa degli arresti dei sostenitori di Abu Mazen.
Infine, il 7 gennaio di quattro anni fa, due estremisti islamici decimavano la redazione del giornale di satira Charlie Hebdo. Come ha affermato il disegnatore Michel Kichka, "i tweet traboccanti di fake news, di odio, razzismo, violenza e ignoranza hanno rimpiazzato i kalashnikov. Le conquiste di decenni di lotta per la democrazia vengono assassinate ogni giorno, e una delle vittime è la libertà di stampa e di opinione. Eppure, malgrado ciò, i giornalisti e i disegnatori di Charlie Hebdo restano il nostro esempio".
Massimo Caviglia
Ma il consigliere statunitense per la Sicurezza nazionale, John Bolton, in visita a Gerusalemme, ha ribadito al premier la fedeltà americana alla sicurezza d'Israele.
Il ritiro dalla Siria quindi non avrà più una scadenza, e un alto ufficiale militare ha aggiunto che rimarrà un presidio e forse una base in Iraq, che potrebbe ospitare un aeroporto militare.
L'ipotesi, sempre più accreditata in Israele, è che i consiglieri del Presidente Trump cerchino di limitare e riparare i danni creati dalle sue esternazioni umorali.
Intanto oggi pomeriggio il portavoce di Netanyahu ha detto che il premier farà un'importante dichiarazione stasera, in diretta televisiva, riguardante "nuove informazioni" relative ai casi di corruzione in cui il primo ministro è coinvolto.
Nel frattempo lo Shin Bet, i servizi di sicurezza interni israeliani, ha arrestato cinque minorenni ebrei, residenti in un insediamento in Cisgiordania, con l’accusa di aver tirato una pietra alla testa e ucciso una donna palestinese mentre guidava la sua auto vicino a Nablus.
Invece, nella mattinata di oggi, un drone lanciato da Gaza è esploso in un campo agricolo israeliano del Neghev, mentre ieri il sistema di difesa missilistica Iron Dome ha intercettato un missile sparato dalla Striscia verso la città di Ashkelon.
I civili palestinesi di Gaza sono sempre più ostaggio della politica eversiva di Hamas, perfino nei confronti di Al Fatah, nella lotta intestina per ottenere il controllo dei beni e dei finanziamenti inviati alla Striscia.
Ieri l'Autorità palestinese ha ritirato il proprio personale dal valico di Rafah, che collega la striscia di Gaza all'Egitto, bloccando il passaggio di persone e merci.
La decisione è dovuta alle tensioni tra Hamas e Al Fatah a causa degli arresti dei sostenitori di Abu Mazen.
Infine, il 7 gennaio di quattro anni fa, due estremisti islamici decimavano la redazione del giornale di satira Charlie Hebdo. Come ha affermato il disegnatore Michel Kichka, "i tweet traboccanti di fake news, di odio, razzismo, violenza e ignoranza hanno rimpiazzato i kalashnikov. Le conquiste di decenni di lotta per la democrazia vengono assassinate ogni giorno, e una delle vittime è la libertà di stampa e di opinione. Eppure, malgrado ciò, i giornalisti e i disegnatori di Charlie Hebdo restano il nostro esempio".
Massimo Caviglia
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