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Israele: dopo l’attentato di Tel Aviv le restrizioni di sicurezza sono un regalo alle fazioni palestinesi più estreme

La corrispondenza di Massimo Caviglia

8 apr 2022

Oggi l’atmosfera è tornata abbastanza tranquilla a rehov Dizengoff, la centralissima via di Tel Aviv teatro dell’attentato di ieri, dove un terrorista palestinese proveniente da Jenin in Cisgiordania ha ucciso a colpi di pistola tre ragazzi fra cui l’allenatore della squadra nazionale di kayak israeliana, ferito altri sei e ridotto in fin di vita due persone. Nonostante siano entrate subito in azione le forze di élite Yamam e le unità speciali Sayeret Matkal, le migliori dell’esercito, il terrorista è stato eliminato dopo nove ore di fuga accanto a una moschea di Jaffa.

Hamas e la Jihad islamica hanno elogiato l'attacco, ma la responsabilità non è stata rivendicata da loro. Invece il padre del terrorista, ufficiale dei Servizi di sicurezza dell'Autorità Palestinese, ha elogiato le azioni del figlio in un discorso davanti alla folla che si è radunata davanti alla sua casa. Il Presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, ha condannato a parole l’attentato, ma la sua ambiguità nel pagare i vitalizi ai terroristi in prigione o alle famiglie degli attentatori caduti, è ormai vista nel Paese come una taglia sulla testa di ogni israeliano, e una conferma della scarsa credibilità del Presidente Abbas. Ma il problema vero è che perfino le forze di sicurezza dell'Autorità Palestinese evitano di entrare a Jenin, e 20 anni fa la battaglia nella città fu la più dura dell'operazione “Scudo Difensivo”.

In futuro Jenin potrebbe essere l’obiettivo di una nuova azione dell’esercito israeliano, e grazie a ciò Hamas e la Jihad otterrebbero nuovi consensi. Già, a seguito degli attentati delle ultime due settimane, il premier israeliano Bennett ha disposto la massima allerta in tutto il Paese durante il Ramadan, il mese sacro musulmano, che ogni volta vede acuire le tensioni e crescere gli attentati, e nel corso del quale quest’anno cadono contemporaneamente anche la Pasqua ebraica e quella cristiana. Ora Bennett vuole imporre restrizioni di sicurezza e di movimento fra i Territori palestinesi e Israele, contrariamente al suo programma iniziale. Un piano che non era gradito alle fazioni palestinesi più estreme, che sanno perfettamente come far naufragare il progetto.

Massimo Caviglia





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