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Israele: il premier italiano Draghi in visita a Gerusalemme per ridurre la crisi energetica, ma il Libano si oppone al gasdotto EastMed

13 giu 2022

Accompagnato dall’Ambasciatore israeliano in Italia e San Marino, Dror Eydar, il premier italiano Draghi è giunto in Israele per una serie di incontri. Con il Presidente Herzog ha parlato dell’invasione russa dell’Ucraina, con il premier Bennett affronterà i temi della crisi alimentare ed energetica, e con il ministro degli Esteri Lapid discuterà del processo di pace con i palestinesi.

Una parte fondamentale del viaggio riguarda gli accordi per il gasdotto EastMed, che permetterebbe di importare ogni anno 12 miliardi di metri cubi di gas da Israele all'Italia passando sotto il Mediterraneo e sostituendo in parte il gas russo. Ma il programma ha alcuni oppositori di rilievo. Innanzitutto la Turchia, perché al momento non è coinvolta nel progetto. Poi gli Stati Uniti, perché vorrebbero incoraggiare gli investimenti europei nel proprio gas liquefatto. Ma soprattutto il Libano, il quale ritiene che il giacimento di Karish si trovi nelle sue acque territoriali, nonostante il Comitato per le Frontiere delle Nazioni Unite abbia stabilito che la linea del confine marittimo fra i due Stati sia proprio quella indicata da Israele. Esiste poi un’altra zona contesa, che dovrà essere suddivisa fra i due Paesi. Per definire la controversia è giunto a Beirut un mediatore statunitense che incontrerà il Presidente libanese Aoun.

Ma i negoziati sono a un punto morto a causa degli ostacoli posti da Hezbollah, il movimento alleato dell'Iran. Il leader del gruppo ha minacciato di intraprendere una guerra per impedire a Israele di estrarre gas dal giacimento di Karish, benché non si trovi nell’area contesa. Il premier Bennett ha risposto che “Israele è pronto a difendere la sicurezza delle sue infrastrutture”, e il Capo di Stato Maggiore, Kochavi, ha avvertito che “l’Esercito risponderà con la massima forza a un attacco del gruppo sciita”. Vedremo se il Presidente Aoun rimarrà ostaggio di Hezbollah o seguirà la volontà popolare libanese che, alle ultime elezioni, ha fortemente ridimensionato il peso del “Partito di Dio”.




Massimo Caviglia


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