Era un Netanyahu raggiante e quasi commosso quello che ha sottoscritto alla Casa Bianca l’accordo di normalizzazione delle relazioni diplomatiche e commerciali con gli Emirati Arabi e il Bahrein di fronte al Presidente americano Trump. Una firma che lo consegna alla Storia insieme a Begin e Rabin, che avevano siglato gli accordi con Egitto e Giordania; anche se questo non è un trattato di pace con Paesi vicini e belligeranti, ma una normalizzazione delle relazioni diplomatiche per stabilire un’alleanza in funzione anti iraniana, soprattutto in vista del disimpegno militare degli Stati Uniti dal Medio Oriente. Una “pace per avere protezione” si sono lamentati i palestinesi, e da Gaza sono subito stati lanciati contro lo Stato ebraico alcuni missili che hanno ferito due persone.
Netanyahu ora torna in Israele dove lo attende un rientro non facile, con un Paese preoccupato per il secondo lockdown che inizierà venerdì, una disoccupazione altissima e un’economia in profonda crisi.
Massimo Caviglia