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Israele: Netanyahu ancora senza maggioranza a poche ore dalla scadenza del mandato

La corrispondenza di Massimo Caviglia

3 mag 2021
@netanyahuLa corrispondenza di Massimo Caviglia
La corrispondenza di Massimo Caviglia

A poche ore dalla scadenza del mandato affidatogli dal Presidente Rivlin, il premier israeliano Netanyahu ancora non è riuscito a convogliare nella sua coalizione un numero di deputati sufficiente ad ottenere la maggioranza in parlamento. Né ha funzionato la sua proposta al leader di Yamina, Bennett, di affidargli subito il premierato per un anno, in un accordo di rotazione per la guida del Paese. Bennett non si fida, perché l’intesa lo impegnerebbe a non entrare in nessun altro esecutivo mentre, nel caso del fallimento di Netanyahu, potrebbe affiancare un governo di unità nazionale. E, già nelle prossime ore, il Presidente Rivlin dovrebbe affidare l’incarico al capo dell'opposizione Lapid, che avrebbe 28 giorni di tempo per tentare di formare un governo, comunque di minoranza, con l’appoggio esterno o l’astensione di alcuni partiti.



Se l’operazione non riuscisse neanche a Lapid, per scongiurare il quinto voto in due anni Netanyahu ha fatto presentare dal suo partito Likud una legge per l’elezione diretta del premier, osteggiata però dall’opposizione. Nel frattempo i colloqui fra gli Stati Uniti e l’Iran, e i progressi nell’accordo sul nucleare, continuano a preoccupare Israele, che ha inviato a Washington il capo del Mossad, Yossi Cohen, per chiarire al Presidente americano Biden i motivi della riluttanza d’Israele a un nuovo trattato nucleare. Ma l’incontro fra Biden e Cohen non cambierà il corso degli accordi, così l’Arabia Saudita ha reagito alla rinnovata intesa USA-Iran in altro modo: avviando (malvolentieri) incontri segreti a Baghdad col nemico iraniano, che sta divenendo sempre più forte nell’area. A Riyad pensano che se “Bibi” cadrà, anche la tenace resistenza militare a Teheran finirà. E molti altri avversari dell'Iran ritengono che ormai l’accordo sia imminente; quindi, certi che porterà un grave danno a loro e alla regione, hanno deciso di limitare la disfatta, pur da una posizione di debolezza, trattando. Cosa che Israele non può permettersi, date le ripetute minacce di Teheran di spazzare via lo Stato ebraico. Un problema che il Presidente Biden dovrebbe prendere seriamente in considerazione, perché a Gerusalemme l’espressione “Mai Più” ha un significato che va ben oltre le parole.

 Massimo Caviglia


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