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Khan Younis: strike israeliano contro vertici militari di Hamas. A Gaza si parla di almeno 71 morti

Secondo la fazione islamica ad essere colpito è stato un accampamento di sfollati. Tsahal smentisce; e sottolinea come fra gli obiettivi vi fosse Mohammed Deif. Altissima tensione intanto tra Mosca e NATO

13 lug 2024

In un comizio a Detroit il tentato riscatto di Biden; dopo il periodo nero innescato dallo sconcertante duello TV con Trump. Nulla di nuovo, in realtà, sui contenuti. Tutte le attenzioni invece sulla tenuta psico-fisica dell'ottuagenario Presidente. Mostratosi piuttosto determinato in Michigan, nel ribadire il consueto refrain: “l'ho battuto una volta e lo rifarò”. Sempre riguardo al miliardario newyorkese ha accusato la stampa di fargliele “passare tutte”, e di essere al contrario inflessibile nei propri confronti. Dimenticando forse come fossero passate sostanzialmente in sordina, in questi anni da commander-in-chief, non poche defaillance o momenti di imbarazzante smarrimento.

Quanto a Trump pare limitarsi in questa fase a giocare di rimessa; lasciando i riflettori puntati sullo psico-dramma che si sta consumando in casa Dem, dove la “fronda” si sarebbe allargata anche al leader del partito alla Camera Hakeem Jeffries. Senonché – comunque vada – Biden sarà ancora per mesi, sulla carta, alla guida della prima Superpotenza, e ciò lascia aperti non pochi interrogativi, visto l'attuale clima di escalation. Benzina sul fuoco, per Mosca, le conclusioni del vertice NATO; specie la promessa a Kiev di un “percorso irreversibile” verso l'adesione.

Piuttosto “verso l'abisso”, ha commentato aspramente Zakharova. Evidentemente percepito come una minaccia esistenziale, poi, dal Cremlino, l'annunciato dispiegamento di missili a lungo raggio americani nel cuore del Vecchio Continente. La replica non si è fatta attendere: la Russia ha abbastanza potenziale per rispondere, e i potenziali obiettivi – è stato sottolineato – sarebbero le capitali europee. Proprio ieri l'inquilino della Casa Bianca – nel tentativo forse di superare il difficile momento sul fronte interno, spostando il focus sulla politica estera – aveva parlato di un ok di Hamas ed Israele al piano per un cessate il fuoco a Gaza, pur sottolineando come restasse comunque del “lavoro da fare”.

Ne servirà probabilmente tantissimo visto quanto accaduto oggi. Le autorità di Gaza hanno infatti parlato di almeno 71 vittime e quasi 300 feriti in un raid a Khan Younis su un accampamento di sfollati. Stando a Tsahal si sarebbe trattato in realtà di una struttura occupata da “terroristi”, e non di una zona umanitaria. Due – è stato sottolineato - gli obiettivi: un operativo di alto profilo, e soprattutto il capo dell'ala militare di Hamas; l'imprendibile Mohammed Deif, ritenuto – insieme a Yahya Sinwar – la mente delle stragi del 7 ottobre.

Per l'intelligence dello Stato Ebraico sarebbe rimasto gravemente ferito; non si esclude la sua morte. A stretto giro la smentita della fazione islamica; solo vittime civili”, è stato detto. Un media israeliano ha riferito anche dell'uccisione – nello strike aereo - del direttore del ministero dell'economia di Hamas nella Striscia.





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