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La corte dell'Aja ordina a Israele atti per evitare genocidio a Gaza

Il Sudafrica parla di "vittoria per il diritto", mentre per Hamas quello della Corte è un passo importante che contribuisce ad isolare Israele ed "esporre i suoi crimini a Gaza".

di Giacomo Barducci
26 gen 2024

È arrivata la pronuncia della Corte internazionale di giustizia dell'Aja che ordina a Israele di "prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza", ma non chiede il cessate il fuoco. Nelle dichiarazioni in merito alla richiesta di misure urgenti presentata dal Sudafrica evocato anche il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani nella Striscia e stabilito che Israele deve adottare misure immediate ed efficaci per l'assistenza umanitaria necessarie per affrontare le condizioni di vita dei palestinesi.

Il Sudafrica parla di "vittoria per il diritto", mentre per Hamas quello della Corte è un passo importante che contribuisce ad isolare Israele ed "esporre i suoi crimini a Gaza". Il ministro della sicurezza nazionale israeliana, secondo la Radio di Israele, definisce la Corte dell'Aja " antisemita".

Il quotidiano israeliano Haaretz intanto, citando una fonte che ha familiarità con i negoziati, annuncia che Israele e Hamas sarebbero vicini ad un'intesa di base sulla maggior parte dei termini dell'accordo che riguarda il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. L'accordo potrebbe durare 35 giorni, durante i quali verranno rilasciati tutti gli ostaggi israeliani. In cambio, Israele rilascerà i prigionieri palestinesi e fornirà aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Sale a 26 mila il numero dei palestinesi uccisi, 183 nelle ultime 24 ore.

Terribile l'indicazione che, secondo quanto riferito dalla televisione pubblica israeliana, sarebbe stata impartita ai miliziani di Hamas dal suo Consiglio della Shura, la guida politico-religiosa: "Non c'è differenza fra uomini, donne, anziani e bambini – dicono - tutti sono obiettivi legittimi per essere colpiti o prigionieri di guerra". Decine di persone hanno bloccato, per il terzo giorno consecutivo, l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza al valico israeliano di Kerem Shalom. Secondo l'ong Actionaid nella Striscia le persone sono così disperate per il cibo che macinano mangime per animali da usare come farina.





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