L'incendio che sta distruggendo l'isola di Rodi è ancora fuori controllo: lo riportano i media greci, dopo che ieri le autorità hanno evacuato 30.000 persone, di cui 2.000 hanno dovuto essere trasportate al largo delle spiagge via nave. L'incendio ha bruciato una vasta area di foresta, distruggendo anche lussuosi alberghi, oltre a molte abitazioni. Prosegue intanto il lavoro del vigili del fuoco, impegnati in prima linea contro le alte temperature e i forti venti. La notte scorsa sono state evacuate le zone di Massari, Malonas e Haraki. I cittadini sono invitati da un messaggio del 112 a muoversi verso la città di Rodi.
Oggi all'alba cinque elicotteri, due dei quali dell'aeronautica militare, e tre aerei hanno iniziato a sganciare acqua, mentre in giornata è previsto l'arrivo di un velivolo dei vigili del fuoco dalla Repubblica Ceca e due dalla Turchia. Attualmente, sono impegnati a fronteggiare le fiamme oltre 200 vigili del fuoco con 39 mezzi, mentre nuovi rinforzi sono arrivati ieri notte a Rodi con due C-130 decollati da Elefsina. Circolano intanto sulla rete i video dell'incendio che ha colpito Kiotari. La situazione è drammatica, scrive il giornale To Vima: i residenti cercano di aiutare a spegnere le fiamme con gli estintori. Secondo il bollettino meteo, oggi nelle aree continentali le temperature dovrebbero supereranno i 40 gradi: 43 gradi nel centro del Paese, 44 nel Peloponneso e 45 nella regione di Tessaglia.
I soccorritori hanno effettuato "la più grande operazione di evacuazione mai avvenuta in Grecia" sull'isola di Rodi, dove un violento incendio imperversa per il sesto giorno consecutivo: lo ha dichiarato una portavoce della polizia all'Afp. "È la più grande evacuazione mai effettuata in Grecia. È andato tutto bene. Tutti, soprattutto i turisti, hanno seguito gli ordini", ha sottolineato Konstantia Dimoglidou. Ieri circa 30.000 persone hanno dovuto lasciare le loro case o gli alberghi a causa dell'incendio.
"Un'importante operazione antincendio europea è in corso in tutta la Grecia". Lo riferisce il portavoce Ue per la gestione delle crisi, Balazs Ujvari, mentre gli incendi continuano a imperversare a Rodi, in Attica e nel Peloponneso. "Oltre 100 vigili del fuoco e veicoli antincendio e tre aerei sono schierati tramite il meccanismo di protezione civile dell'Ue a Rodi", indica il portavoce. In tutto, fa sapere il commissario Ue per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, sono oltre 450 i vigili del fuoco e 7 gli aerei dell'Ue che hanno operato in Grecia da quando gli incendi boschivi si sono propagati in tutto il Paese ellenico. "Di questi, 81 vigili del fuoco, 26 veicoli e 3 aerei stanno aiutando le squadre locali a combattere gli incendi estremi a Rodi".
Il segretario generale della Protezione civile greca ha dichiarato lo stato di emergenza nell'area municipale di Rodi Sud a causa degli incendi che stanno bruciando l'isola da sei giorni. Lo riferisce la tv greca Ert. Nel provvedimento viene indicato che l'emergenza sull'isola greca dell'Egeo meridionale sarà in vigore per sei mesi, fino al 18 gennaio 2024. Intanto i pompieri stanno scavando dei fossati tagliafuoco nella zona sud-orientale verso le zone turistiche di Kiotari e a sud-ovest verso Gennadi per impedire che le fiamme si propaghino alla foresta. Il monastero di Tharri, dove vivevano 5 monaci, è stato evacuato.
"Abbiamo passato la notte a fuggire dal fuoco, ci siamo spostati cercando di anticipare gli ordini di evacuazione. Siamo andati verso sud-ovest per sfuggire alle fiamme, ci hanno accolto in abitazioni e ora siamo in un hotel vicino all'aeroporto. Ora siamo al sicuro ma qui è un disastro ambientale immane". È la testimonianza del giornalista italiano Massimo Alberti che si trova a Rodi in vacanza: "gli incendi vanno avanti da una settimana, è un disastro". Poi continua: "Ora siamo in albergo vicino all'aeroporto, abbiamo dormito in terra, gli hotel sicuri sono pieni di sfollati. Ieri eravamo a Kiotari ma ci siamo mossi prima dell'ordine di evacuazione arrivato alle 13, siamo andati in auto verso sud a Gennadi, qui ci ha ospitato una persona che aveva accolto altri turisti. Siamo rimasti a Gennadi fino alle 21 ma notizie dicevano che le fiamme avanzavano per cui ci siamo mossi più a sud verso Plimmyri, abbiamo visto un resort con le luci accese e siamo andati lì. Arrivavano bus dell'esercito carichi di turisti, impauriti e spaesati". "Quando hanno iniziato ad evacuare anche Gennadi e Lindos abbiamo deciso di muoverci: alle 2 decidiamo di lasciare il resort e andare verso l'aeroporto a nord, percorrendo una strada secondaria lontana dagli incendi -spiega ancora Massimo Alberti- ora siamo in questo hotel dopo una notte di paura a fuggire dalle fiamme".