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Mariupol: centinaia di persone ancora nei cunicoli della Azovstal. In stallo le trattative

Nel Donbass, intanto, prosegue la lenta avanzata delle forze di Mosca; aspri combattimenti nella zona di Severodonetsk

18 mag 2022

Da un punto di vista tattico la sacca di resistenza dell'Azovstal aveva inciso in modo relativo sull'andamento della guerra. Enorme, però, l'impatto simbolico di questa vicenda; che quando era ormai all'epilogo – con una resa, de facto, delle forze ucraine - si è nuovamente complicata. Innanzitutto per la volontà, espressa dal Presidente della Duma russa, di processare quelli che ha definito “criminali nazisti”. Riferimento ai membri del Reggimento Azov; considerati “eroi” da Kiev, ma accusati da Mosca di atrocità. Difficile, insomma, prevedere uno scambio con prigionieri russi: sul quale continuano invece a puntare le autorità ucraine. Fonti del Cremlino parlano di circa un migliaio di soldati fino ad ora usciti dai cunicoli dell'acciaieria. Ma nelle viscere dell'Azovstal vi sarebbero ancora molte persone; inclusi i comandanti della guarnigione, avvertono le autorità separatiste. Da non escludere, insomma, un'altra situazione di stallo. In lenta, ma costante evoluzione – invece -, la situazione sui campi di battaglia del Donbass, dove le forze russe sono in procinto di dare l'assalto a Severodonetsk, e avrebbero quasi circondato Lyman.

Al contempo le forze di Mosca devono guardarsi dall'onda lunga della controffensiva ucraina a Kharkiv; che potrebbe tagliare linee di rifornimento, e compromettere la proiezione a sud di Izium. Situazione fluida, insomma; in queste condizioni pare fuori discussione l'ipotesi di un cessate il fuoco: invocato comunque dalla Farnesina. In precedenza il Ministero degli Esteri russo aveva annunciato l'espulsione di 24 diplomatici italiani: una risposta analoga ad azioni ostili, è stato spiegato. Stessa decisione nei confronti di Spagna e Francia. In questo quadro di tensioni l'annuncio, da parte della Presidente della Commissione UE, della mobilitazione di quasi 300 miliardi di euro, per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Tema quantomai attuale per la Finlandia, visto che già venerdì potrebbe essere interrotto l'afflusso di gas. Risposta di Mosca al passo compiuto oggi da Helsinki e Stoccolma, che hanno formalmente presentato le rispettive domande di adesione alla NATO.





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