Clima di tensione dopo le parole del presidente russo Putin, che ha annunciato la mobilitazione di 300mila riservisti da dispiegare in Ucraina, ma soprattutto ha messo in guardia l'Occidente, contro il quale è pronto a usare “qualsiasi mezzo – dice – per difendersi”, con un riferimento velato alle armi atomiche. Un discorso che ha suscitato diverse reazioni, a partire dai suoi stessi cittadini: dopo poche ore sono andati esauriti i biglietti aerei per uscire dalla Russia e si sono riaccese le protese, represse con circa 1300 arresti, stima un'Ong locale. La polizia di frontiera finlandese segnala un aumento di cittadini russi in entrata nel Paese. Il segretario di Stato Usa Blinken sostiene che la decisione di mobilitare i soldati “riflette le difficoltà del Cremlino".
Nel suo discorso all'Assemblea generale Onu, il presidente Usa Biden attacca Putin per la guerra in Ucraina, accusandolo di aver violato la carte delle Nazioni Unite, e per la minaccia irresponsabile di uso dell'arsenale nucleare. Durissima reazione di Mosca: la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova definisce "indecente" la "falsa citazione" di Biden sulla "minaccia nucleare". E mentre la Cina invoca il cessate il fuoco attraverso il dialogo, anche il segretario generale della Nato Stoltenberg, parla di una retorica pericolosa da parte del presidente russo. Nel suo intervento alle Nazioni Unite il presidente ucraino Zelensky chiede una giusta punizione alla Russia dopo l'invasione, con la creazione di un tribunale speciale.