“La risposta arriverà e sarà dura”: lo ha detto Benjamin Netanyahu in visita a Majdal Shams, dove su un campo da calcio sono stati uccisi 12 tra bambini e adolescenti da un razzo lanciato dal Libano, attacco attribuito a Hezbollah. Di ritorno dalla sua missione negli Stati Uniti, il primo ministro israeliano ha riunito il Gabinetto di sicurezza, e c'è timore per una recrudescenza del conflitto, con l'allargamento al fronte nord in Libano. Reuters riporta anche di un primo attacco di droni nel Libano meridionale: secondo la protezione civile libanese due persone sono morte e tre ferite, tra cui un bambino. Tensioni anche con la Turchia, il presidente Erdogan ha evocato la possibilità di invadere Israele. Il suo ministro degli Esteri ha rincarato la dose, dicendo che il premier israeliano Netanyahu “finirà come Hitler”. “Chi può lasci il Libano”, è l'appello di Italia e Gran Bretagna ai propri cittadini presenti nell'area, con l'unità di crisi della Farnesina che sta monitorando la situazione e aggiornando i piani per eventuali sfollamenti d'emergenza. Anche a San Marino si è parlato della situazione mediorientale, Libera ha approfittato della presenza del giornalista Milad Basir per avviare una raccolta fondi di solidarietà per il popolo palestinese, andata subito molto bene, ha confermato il presidente Dalibor Riccardi.
Nel video l'intervista a Antonio Tajani, ministro degli Esteri