Una vera e propria invettiva, quella del Papa, contro la guerra. “Vergognosa per tutta l'umanità”, “atto barbaro e sacrilego”; ha dichiarato, durante l'Angelus. Tutto ciò mentre proseguono i lanci di missili cruise su target strategici, anche nell'estremo ovest dell'Ucraina; oltre agli ormai consueti bombardamenti nella regione di Kiev, dove tuttavia l'offensiva di Mosca si è arenata e le truppe si stanno trincerando. Più dinamica la situazione in altri settori; tanto che l'intelligence britannica ipotizza un tentativo di accerchiamento dell'imponente dispositivo militare ucraino posizionato davanti alle repubbliche separatiste. Le forze del Cremlino starebbero infatti avanzando – in una sorta di enorme tenaglia - sia dalla zona di Kharkiv che da quella di Mariupol. Nella città sul Mar d'Azov – strategica, anche in ottica negoziale – sono in corso feroci combattimenti urbani, con gravi sofferenze per i civili che non sono ancora riusciti a fuggire. Secondo fonti filo-russe sarebbe già stato conquistato gran parte del centro cittadino, inclusa la sede dell'amministrazione; con sacche di resistenza degli ultranazionalisti del Reggimento Azov, decisi a combattere fino all'ultimo uomo. Il Presidente ucraino è tornato allora a chiedere aiuti militari all'Occidente: “è impossibile salvare Mariupol – ha tuonato Zelensky - senza altri tank e aerei”.
Continua intanto a fare discutere il recente attacco di Biden a Putin; definito un “macellaio” dal Presidente statunitense, che aveva poi aggiunto come non possa “restare al potere”. Il Segretario di Stato Blinken ha comunque precisato come non vi sia alcuna strategia per un cambio di regime in Russia. Mentre il Presidente francese Macron ha invitato a non alimentare una escalation di parole o azioni. Nel frattempo Mosca continua a drenare truppe, un po' ovunque, per rafforzare i propri effettivi in Ucraina; trasferita anche una parte del contingente di peacekeeping dislocato in Nagorno-Karabakh. Situazione di debolezza della quale sembra voler approfittare l'Azerbaigian, accusato dal Cremlino di aver violato il cessate il fuoco con l'Armenia. L'invasione dell'Ucraina potrebbe insomma avere innescato un effetto domino molto pericoloso per la Russia; con il rischio di una forte instabilità nello spazio ex-sovietico.